Anche
quest'anno la trasferta piemontese del camper club La Granda ci porta
a raccogliere un curioso invito da parte degli amici della sezione di
Saluzzo in provincia di Cuneo.
La
destinazione è Castellar che, insieme a Pagno e Brondello, si trova
nella cosiddetta Valle Bronda. Questa stretta valle che si snoda a
ovest di Saluzzo, è forse poco conosciuta, ma è sicuramente ricca
di storia, tradizioni antiche e sopratutto votata all'agricoltura.
Qui si coltivano prodotti genuini come le mele, il ramassin (una
piccola susina color blu-violetta), e una vigna particolare
utilizzata per la produzione del vino “Pelaverga”, un vino che
troviamo solo qui.
Queste
aree collinari o di pianura ai piedi del Monviso ci portano anche
quest'anno a scoprire una parte della nostra Italia nord occidentale,
e le vecchie tradizioni paesane sono un buon pretesto per imparare
qualcosa della storia di questa zona. (per album di foto: http://bit.ly/MYQk06)
Castellar e la Festa degli Spaventapasseri
La Festa degli Spaventapasseri accoglie ogni anno, e questo è il
diciottesimo, turisti e curiosi che arrivano fino a Castellar per
passeggiare tra vie e piazze del centro addobbate da pupazzi.
E' un
paese in festa, dove ogni cittadino collabora a modo suo e con i
materiali che ha a disposizione, a costruire lo spaventapasseri che
più lo rappresenta, e anche noi camperisti abbiamo il nostro “ciciu”.
Non
è solo il centro di Castellar e la festa degli spaventapasseri ad
essere il motivo di questa visita, ma anche il bellissimo Castello di
Castellar che domina il paese dall'alto della collina. Il castello
era originariamente proprietà dei Marchesi di Saluzzo, ma poi è
stato acquistato da una famiglia locale che si è occupata della
restaurazione. L'attuale proprietario, che tuttora vive nel
castello, ci ha accolto con grande simpatia e ci ha raccontato
numerosi aneddoti della vita dei castellani, storie tratte dal diario il
“Carneto”, compilato da Giovanni
Andrea, un antico abitante del castello. Interessante è stata la visita al piano superiore dove riempie le sale una
minuziosa raccolta di uniformi, armi, documenti e cimeli che
riguardano il periodo che va dal Risorgimento all'Unità d'Italia.
Pagno e i tesori della valle dei Saluzzo
Castello di Castellar |
Tra
i frutteti e lungo i percorsi agresti che punteggiano l’intera zona
intorno a Castellar scopriamo piccole chiese, cappelle e abbazie che
fanno parte di un itinerario segnato fin dai tempi dei Marchesi.
A
Pagno veniamo accompagnati dai nostri cari amici in quella che è
l'antica Abbazia dei Santi Pietro e Colombano. Risalente fin
dall'ottavo secolo dopo Cristo, fu distrutta più volte per poi
essere in parte ristrutturata anche recentemente. Conserva affreschi
importanti, come quello che rappresenta l'Arcangelo S. Michele,
scelto come “immaginetta” per identificare un progetto chiamato
“Mistà, Arte e Fede nelle valli dei Marchesi di Saluzzo”, per
cui il contributo dell’Europa è stato fondamentale nella
ristrutturazione di importantissimi siti storici della zona.
Sempre
seguendo il percorso, inforchiamo le biciclette per andare alla
ricerca, tra campi coltivati, della piccola cappella di “San
Ponzio” che, localizzata proprio a Castellar è un gioiello ben
nascosto ma sapientemente restaurato.
Saluzzo e il suo marchesato
Saluzzo |
Per
la sosta in questi tre giorni, veniamo accolti nella bella Area
Attrezzata di Castellar da poco realizzata, e inaugurata in
occasione del raduno.
E' un ottimo approdo per visitare la
zona e, avendo le biciclette, è possible raggiungere il centro
storico di Saluzzo percorrendo un piacevole sentiero che attraversa
frutteti e numerosi torrenti.
Saluzzo,
ben racchiusa all'interno di mura medioevali, conserva in modo
esemplare monumenti e palazzi risalenti fin dall'epoca del
Marchesato. I vicoli ancora lastricati ci conducono fino al punto più
alto del paese, dove domina la Castiglia, antica residenza signorile
e poi carcere, mentre tutt'intorno, i numerosi palazzi ci ricordano
che Saluzzo era una capitale del rinascimento italiano.
Dopo
questi piacevoli tre giorni in compagnia di amici, e accompagnati da
grande storia e cultura torniamo a casa con la certezza che anche
l’anno prossimo avremo il piacere di tornare qui, a scoprire ancora
qualche angolo della splendida, e purtroppo poco conosciuta, Italia
nord occidentale.
Anna
Anna