Venerdì 11 luglio, intorno alle 17, ci ritroviamo a Soave di Porto Mantovano, presso l’agriturismo “Il Laghet”.
Il posto è molto bello, immerso nella natura e vicino ad un laghetto. Qui trascorriamo la serata in allegria cucinando una deliziosa carne alla brace, che ci viene fornita dai proprietari dell’agriturismo.
Il mattino successivo partiamo in bicicletta con destinazione la riserva naturale biogenetica del Bosco della fontana.
Il posto è molto bello, immerso nella natura e vicino ad un laghetto. Qui trascorriamo la serata in allegria cucinando una deliziosa carne alla brace, che ci viene fornita dai proprietari dell’agriturismo.
Il mattino successivo partiamo in bicicletta con destinazione la riserva naturale biogenetica del Bosco della fontana.
Entrare in questo bosco è come entrare in una fiaba, perché siamo accolti da una densa ed intricata foresta di latifoglie, che si presenta a noi in mille sfaccettature stupende. Percorriamo una serie di vialetti rettilinei che, incrociandosi ripetutamente, formano radure circolari chiamate piazze, dove siamo accolti da un sole splendido e poi nuovamente immersi nella foresta, fino ad arrivare al centro dove sorge la palazzina di caccia seicentesca della famiglia Gonzaga. Nei pressi della palazzina affiora la risorgiva che dà il nome al bosco “La Fontana”. La vegetazione e la fauna del bosco, sono ampiamente raffigurate e descritte in numerosi pannelli esplicativi, rigorosamente il legno. Usciamo dal bosco rigenerati e rinfrescati, pronti per pedalare sulle piste ciclabili del ritorno.
Nel primo pomeriggio ci spostiamo con i mezzi e raggiungiamo la riserva di allevamento degli storioni denominata Azienda Agricola Saverio Bettinazzi (sito internet in preparazione), in Frazione Maglio di Goito.
In cielo sono spuntati nuvoloni neri che promettono poco di buono, ma iniziamo ugualmente la nostra passeggiata tra le vasche in cui sono ospitati i grossi pesci che andremo a scoprire. L’azienda inizia nell’anno 1973 ad allevare le trote e, in modo che si può definire casuale, dal 1994 passa ad allevare gli storioni.
Questo perché per una vendita consistente di trote l’azienda non ha ricevuto il pagamento pattuito, ma le è stato proposto dall’acquirente uno scambio con degli storioni per saldare il debito contratto. Gli storioni allevati in azienda partono da un peso minimo di Kg. 10 fino ad un massimo di Kg. 150 e vengono alimentati con un mangime composto già preparato, secondo un regime regolamentato. Raggiungono la maturità sessuale intorno ai dodici anni e le uova vengono estratte prima che esse vengano fecondate. Il pregiato caviale prodotto in azienda, viene poi venduto alle compagnie aeree arabe. Un violento temporale interrompe la nostra visita e non ci permette di approfondire oltre la nostra conoscenza.
Riprendiamo la strada sotto una pioggia battente per raggiungere l’area sosta delle Grazie, poco distante da Rivalta sul Mincio.
Purtroppo il forte temporale ci impedisce di effettuare la gita prevista con i barcaioli del Mincio, tra i fiori di loto durante il plenilunio.
Non ci perdiamo d’animo e ceniamo, con menù tipico mantovano, al ristorante da Claudio in località Grazie.
Al risveglio ci aspetta uno splendido sole caldo … passata è la tempesta…! Torniamo in sella alle biciclette e raggiungiamo Rivalta sul Mincio, dove andiamo a visitare il Centro del Parco e il Museo dei Mestieri del Fiume.
Riprendiamo la strada sotto una pioggia battente per raggiungere l’area sosta delle Grazie, poco distante da Rivalta sul Mincio.
Purtroppo il forte temporale ci impedisce di effettuare la gita prevista con i barcaioli del Mincio, tra i fiori di loto durante il plenilunio.
Non ci perdiamo d’animo e ceniamo, con menù tipico mantovano, al ristorante da Claudio in località Grazie.
Al risveglio ci aspetta uno splendido sole caldo … passata è la tempesta…! Torniamo in sella alle biciclette e raggiungiamo Rivalta sul Mincio, dove andiamo a visitare il Centro del Parco e il Museo dei Mestieri del Fiume.
La visita al Centro del Parco è molto interessante e ci informa sulla storia del territorio dal punto di vista idrogeologico, nonché sulla flora e sulla fauna. Di altrettanto interesse è la visita al Museo dei Mestieri del Fiume che ci fa conoscere altri aspetti della vita locale, portandoci indietro nel tempo ad esplorare arti e mestieri. Chi conosce i soci di Camminare InCamper sa che il nostro gruppo non si scoraggia mai e, se non siamo riusciti a fare la gita sul fiume con il plenilunio, la facciamo nel pomeriggio con uno splendido sole.
E allora tutti a bordo del battello… si parte per l’esplorazione!
E allora tutti a bordo del battello… si parte per l’esplorazione!
Ci imbarchiamo a Grazie e navighiamo il fiume attraversando la miriade di canali che popolano la larga distesa d’acqua. Subito il nostro sguardo è catturato dai fiori di loto … splendidi… affascinanti… magici, ma ben presto ci accorgiamo che sopra la fitta vegetazione volano aironi rossi e cinerini, svassi, falchi di palude e molte altre specie rare. Naturalmente sentiamo con piacere le numerose informazioni che ci vengono date dal barcaiolo, ma la nostra attenzione è catalizzata in modo particolare dai fiori di loto, che si trovano ovunque e sono bellissimi.
Terminata l’escursione c’è posto ancora per una breve visita al Santuario delle Grazie, vicinissimo all’imbarcadero. Entrando nel santuario si prova una strana sensazione di coabitazione di sacro e profano. Presenza del tutto particolare, che stupisce noi visitatori, è il coccodrillo imbalsamato appeso al soffitto della navata centrale.
Terminata l’escursione c’è posto ancora per una breve visita al Santuario delle Grazie, vicinissimo all’imbarcadero. Entrando nel santuario si prova una strana sensazione di coabitazione di sacro e profano. Presenza del tutto particolare, che stupisce noi visitatori, è il coccodrillo imbalsamato appeso al soffitto della navata centrale.
Il tempo a nostra disposizione è terminato e non ci resta che tornare a casa, portando nel cuore il ricordo delle belle giornate trascorse in compagnia.
Nel nostro pensiero rimarrà la consapevolezza che il territorio mantovano,all’apparenza uniforme e molto padano, offre una complessità inaspettata: si passa dalle colline moreniche a ridosso del Garda, alle sponde verdeggianti del Mincio e dell’Oglio, dalla fenditura che il Po traccia tra la media e la bassa provincia fino al contorno inusuale dei tre laghi che cingono Mantova.
Inoltre abbiamo apprezzato la gastronomia mantovana che risente profondamente delle produzioni locali e nel tempo ha saputo mediare usi popolari tradizionali con la ricchezza e lo sfarzo tipici della corte dei Gonzaga.
Nel nostro pensiero rimarrà la consapevolezza che il territorio mantovano,all’apparenza uniforme e molto padano, offre una complessità inaspettata: si passa dalle colline moreniche a ridosso del Garda, alle sponde verdeggianti del Mincio e dell’Oglio, dalla fenditura che il Po traccia tra la media e la bassa provincia fino al contorno inusuale dei tre laghi che cingono Mantova.
Inoltre abbiamo apprezzato la gastronomia mantovana che risente profondamente delle produzioni locali e nel tempo ha saputo mediare usi popolari tradizionali con la ricchezza e lo sfarzo tipici della corte dei Gonzaga.