Cerca nel blog

sabato 18 febbraio 2012

ANDALUSIA - Estate 2011

Dopo aver visitato Madrid in primavera ed esserne stati piacevolmente colpiti, non abbiamo potuto resistere a trascorrere le vacanze estive nella caldissima Spagna del sud, l’Andalusia. Volevamo prenderci all’incirca due settimane in settembre, quindi andando qui andavamo a colpo sicuro. Siamo partiti da Londra il giorno tre e siamo ritornati il dodici, e in dieci giorni non abbiamo trovato una singola giornata nuvolosa o con temperature al di sotto dei 30 gradi. Il nostro tour inizia da Malaga, percorriamo l’intera Andalusia da Granada a Ronda, e torniamo a Malaga l’ultimo giorno per riprendere l’aereo. Non abbiamo prenotato alcun albergo a parte la prima notte, per non essere vincolati ad un itinerario troppo rigido, ma abbiamo prenotato da casa una macchina a noleggio. (Foto: http://bit.ly/zmgO5r )



Malaga

Atterriamo all’aeroporto di Malaga nel primo pomeriggio e, dopo aver ritirato l’auto, ci dirigiamo verso il centro città, distante solo una ventina di minuti. La città si presenta subito come un centro moderno. Lungo il litorale vi sono spiagge sabbiose ed alti grattacieli, mentre dall’altra parte, il centro città.
Il nostro albergo si trova nel centro storico e, dopo qualche svolta qua e là, riusciamo a trovarlo. E' a due passi dal mercato al coperto (Mercado Atarazanas), dalla via principale di negozi e dalla cattedrale, proprio in una zona centrale.
Dopo un rilassante spuntino con jamon y queso, ci dirigiamo verso la spiaggia “La Malagueta”. La spiaggia è sabbiosa ed è piuttosto estesa, e si trova a ridosso del giardino pubblico più grande della città.  Stiamo qui fino quasi al tramonto, e poi ci tuffiamo nelle vivaci strade del centro città, dove si susseguono uno dopo l’altro bar e locande dalle saporite tapas e dalla buona sangria. Il giorno dopo andiamo a visitare l’Alcazaba, l'antica fortezza musulmana che domina l’intera città.  Dopo la salita a piedi, raggiungiamo l’ingresso principale. Il biglietto costa all’incirca 5 euro ed è una visita interessante (anche se non entusiasmante) soprattutto per il panorama che si ammira dall’alto. Da là sopra possiamo vedere l’intera costa di Malaga con i suoi grattacieli, il porto e la bellissima plaza de toros.



Granada

Dopo una sola notte a Malaga ci spostiamo a nord e ci fermiamo a Granada.
Granada è tappa obbligata per gli appassionati, o semplicemente curiosi, di arte islamica. A Granada sta infatti la famosa Alhambra, un complesso di palazzi e fortezze datato XIV° secolo, costruito dai governatori arabi che all’epoca occupavano il sud della Spagna. 
Il complesso, patrimonio dell’UNESCO, è assolutamente da visitare, ma bisogna tenere in considerazione che serve un intero pomeriggio per una visita completa. Noi siamo entrati alle 14:00 e siamo usciti alle 19:00, distrutti da una giornata fatta di continue entrate, uscite, salite, discese tra un palazzo e l’altro e tra un giardino e l’altro, ciascuno con una caratteristica diversa e migliore dell’altra.
Arrivati a Granada nel tardo pomeriggio e dopo aver trovato una sistemazione non troppo lontana dal centro, ci addentriamo tra le strade della città e ci troviamo per caso nel quartiere Albaicin, che poi diventerà il nostro barrio preferito.
Albaicin, patrimonio dell’UNESCO, è il vecchio quartiere arabo che fronteggia l’Alhambra a nord del centro storico. Lungo la via principale, è un susseguirsi di negozi e ristoranti di ispirazione araba/nord africana. Noi preferiamo scegliere un ristorantino un po' defilato dal centro per evitare, per quanto possibile, i posti più turistici. Nel Restaurante Arrayanes, l’arredamento è in stile marocchino, non è troppo sfarzoso e il cibo ottimo. Si possono assaporare kebab, couscous e altre specialità del Marocco. 

Cordoba

Dopo Granada e la sua Alhambra, ci dirigiamo verso Cordoba la città famosa per la Mezquita.
Arriviamo a Cordoba nel pomeriggio e ci troviamo a parcheggiare proprio vicino alla Juderia, il famoso quartiere dove gli ebrei si rifugiarono dopo le persecuzioni del XII secolo.
Le vie, le abitazioni e le piccole piazze sono molto caratteristiche con mura dipinte di bianco e coloratissimi vasi di fiori alle pareti, e la Mezquita non è per niente lontana, solo a pochi passi dal centro della Juderia. Tutta questa zona è quindi, a nostro parere, la più bella di tutta la città.
Troviamo un piccolo albergo alle porte del quartiere e visitiamo subito l’area circostante. Dopo essere entrati nella Mezquita, sorprendente per la convivenza e sovrapposizione di architetture e simbologie musulmane e cattoliche, ci rechiamo alla Calle de Las Flores, una stretta via addobbata da vasi di terracotta cordobeses, e poi alla Plaza de la Corredera. Quest’ultima è un’immensa piazza rettangolare circondata da una fila di portici di color arancione scuro. Quello che colpisce è l’innumerevole quantità di tavolini di bar e ristoranti dove, ovviamente, ci fermiamo per il nostro immancabile aperitivo!

Siviglia

Siviglia è semplicemente meravigliosa.
Troviamo una camera in una piccola pensione, “Santa Maria De La Blanca”, quello che una volta era una casa andalusa. Saliamo al primo piano ed entriamo in uno spazio tra l’aperto e il chiuso. Sembra di essere in un piccolo terrazzino con tante porte di case separate e vasi di fiori alle pareti. Tuttavia siamo invece all’interno di una sola casa e le porte conducono a delle piccole stanze private.
Ne scegliamo una e con 40 euro a notte dormiamo in pieno centro, nel Barrio de Santa Cruz, vicino alla famosa Plaza de Espana.
Plaza de Espana è un sogno ad occhi aperti. Sembra un luogo non reale per quanto spettacolare. Intorno alla piazza vi è un piccolo canale artificiale e noi noleggiamo una barchetta a remi. La sera ci spostiamo verso il Rio Guadalquivir, il grandissimo fiume che attraversa la città e passeggiamo sulla riva fino a raggiungere il centro più moderno. Finalmente troviamo il ristorante che fa per noi, il Ristorante Pando, un delizioso ristorantino poco affollato e dove il cibo è ottimo!
Il secondo giorno visitiamo l’Alcazar e poi la Plaza de Toros. L’Alcazar è un’antica residenza dei governatori musulmani e poi cattolici. Le decorazioni delle sale e le architetture sono spettacolari, quasi in grado di competere con quelle dell’Alhambra. Plaza de Toros è, invece, la più antica di tutta la Spagna. Le mura esterne sono dipinte di bianco e arancio, mentre l’interno è molto suggestivo con una grandissima pista di sabbia gialla e la platea tutta intorno. Ascoltiamo la guida con grande attenzione ed impariamo molte cose sui toreri, i tori e le corride nella storia.
Finiamo la giornata nel Barrio Triana, il quartiere famoso per le scuole di flamenco e per i ristoranti tipici andalusi. Attratti dallo splendido patio interno, ci fermiamo alla Botega Siglo XVIII per assaggiare qualche tapas, e poi ci spostiamo di nuovo tra le affollate piazzette del quartiere prima di sederci ancora ad uno dei tavoli della piazza centrale ed assaporare qualche altra specialità, come le patatas a la brava, il solomillo e il chorizo.

Ronda

Arriviamo a Ronda nel primo pomeriggio e troviamo quasi subito un albergo in centro, nella zona “moderna” della città. Lasciamo le valigie e ci dirigiamo alla ricerca di un ristorantino dove pranzare.
Nella prima piazzetta troviamo un localino che ci attrae, per cui pensiamo di sederci ai tavoli esterni. L’atmosfera è molto piacevole, rilassante, la cittadina è piccola e caratteristica, anche se molto turistica.
Raggiungiamo la parte più antica della città scendendo la via principale e ci troviamo subito vicino alla famosa plaza de toros, e al simbolo di Ronda: il Puente Nuevo, una straordinaria struttura in pietra che si regge su un burrone di 120 metri e che ci lascia a bocca aperta. Continuando dopo il ponte e tenendo la destra si riesce a trovare un piccolo sentiero sterrato che scende lentamente al burrone, e da lì si ha una vista del ponte e della città spettacolare. La sera facciamo ancora una passeggiata nel centro storico e ci fermiamo a cenare in una delle vie del centro. Qui i ristoranti sono molto turistici, il cibo è di scarsa qualità e i prezzi alti! È forse meglio uscire dal centro e tornare nella città nuova dove i locali hanno prezzi più abbordabili e la qualità è migliore.

Piccole città degne di nota...

Antequera

Sulla strada tra Malaga e Granada ci fermiamo per poche ore ad Antequera, cittadina dell’entroterra. È una tappa consigliata per chi vuole avere un assaggio dei tipici villaggi bianchi andalusi senza spostarsi troppo ad est oltre Jerez de la Frontera. Proseguendo dritto sulla via principale della città, si trova la salita verso le mura del vecchio castello musulmano, e da là sopra si può ammirare la vista sulla città: una splendida distesa di casette bianche dai tetti marroni.

Zuheros

Ancora più caratteristico, anche se meno conosciuto, è questo piccolissimo villaggio andaluso (800 abitanti) tra le montagne tra Granada e Cordoba. Si tratta di un minuscolo agglomerato di casette bianche dove il tempo sembra essersi fermato. Tutto viaggia molto lentamente, gli anziani stanno seduti all’ombra per prendere un po’ di fresco e i ragazzini passeggiano lenti ascoltando musica e chiacchierando vivacemente. Ci sembra quasi di essere capitati in qualche solitario villaggio del Sud Italia e in particolare della Sicilia, e così ci mettiamo subito a nostro agio, ci rilassiamo camminando tra le viette del paese, ci fermiamo al “super”mercato e beviamo qualcosa nell’unico baretto del paese.

Gibiliterra

Gibilterra è uno dei luoghi che più ci ha colpito in questa vacanza. Sotto la calura e il sole della Spagna, ci si trova immersi in una cultura e in un contesto al 100% inglese, con pub, negozi, hotel, tutto in stile strettamente britannico. Si può pagare in sterline, i negozi sono catene inglesi e le persone parlano uno strano dialetto metà inglese e metà spagnolo con parole di entrambe le lingue che si intrecciano e sovrappongono in continuazione.

Tarifa

Tarifa è una piccola cittadina sulla punta più a sud della Spagna di fronte all’Africa.
È famosa per il forte vento e quindi per il surf, ma non c’è molto da vedere. È un piccolo paesino con case molto vecchie e poco curate, è molto frequentato dai giovani, soprattutto da backpackers o ragazzi appassionati di surf, ma non c’è nulla di interesse storico o culturale da visitare. Non vale la pena fermarsi per più di qualche ora anche perché il mare non è niente di speciale e il vento è piuttosto fastidioso! L’unica cosa interessante è che da qui si può chiaramente vedere la costa dell’Africa ad occhi nudi!

Consigli Pratici

Alhambra: è obbligatorio acquistare i biglietti online prima della partenza e prenotare l'ingresso ai Palazzi  Nazaries. Noi abbiamo prenotato l'ingresso all'Alhambra alle 14:00 e quello ai palazzi alle 18:30 e quattro ore e mezza per la visita di tutto il complesso sono state perfette.

Alberghi: come già detto sopra, noi non abbiamo prenotato nessun albergo prima della partenza e non è stato per niente difficile trovare disponibilità. Siamo stati soprattutto in pensioni e hotel a due o tre stelle, ed in media abbiamo speso tra i 40 e i 45 euro a notte.

Spiagge: noi siamo stati nelle spiagge della Costa de La Luz, la parte di costa atlantica ad ovest di Tarifa. Il mare non è niente di speciale ed è anche piuttosto freddo, ma la costa è sicuramente meno affollata della Costa del Sol.

Viaggiare in auto: le distanze tra le città principali non sono lunghissime, tra le due e le tre ore. L'unico problema del viaggiare in auto sono i parcheggi. Una volta entrati nelle città abbiamo sempre dovuto lasciare la macchina fissa in un parcheggio e girare a piedi, ma i posteggi sono molto costosi, vanno dai 17 ai 20 euro al giorno.

Per ulteriori foto: http://bit.ly/zmgO5r