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domenica 15 aprile 2012

CASTEL GANDOLFO... e non solo (15-16 Ottobre 2011)

Dopo più di cinquecento chilometri arriviamo finalmente al borgo antico di Castel Gandolfo che sarà il nostro punto d’approdo per visitare alcune delle realtà dei Colli Albani che si trovano nelle immediate vicinanze.


Fa parte del Club “I Borghi più Belli d'Italia”, ed è famoso soprattutto per essere la dimora estiva dei Papi. Appena fuori le mura troviamo lo splendido belvedere da dove si osservano a trecentosessanta gradi i fitti boschi e il Monte Cavo che circondano il lago di Albano, mentre nella grande piazza della Libertà dove si affaccia il palazzo papale, non possiamo fare a meno di fermarci davanti alla spettacolare fontana del Bernini. La grande cupola che sovrasta la Chiesa di San Tommaso di Villanova, è costruita come la cupola della Basilica Vaticana a Roma e anche qui ci fermiamo incantati.
Passeggiare tra le strette vie e vicoletti del borgo medioevale è molto rilassante. Numerose sono le trattorie e fraschette (osterie) che con i loro tavoli lungo la via principale invitano a fermarsi per gustare piatti tipici laziali tra cui i bucatini all'amatriciana o, vista la vicinanza al lago, una buona frittura di pesce innaffiata dal vino dei colli albani. Dal borgo percorriamo un sentiero e un tratto di strada principale che ci porta in riva al lago, e poi proseguiamo fino alla stazione ferroviaria di Castel Gandolfo. In questa soleggiata domenica di ottobre il lago è animato di turisti e vediamo molti di loro fermarsi nei deliziosi ristorantini sulla costa che, a dir la verità, tentano anche noi!


Albano Laziale


A pochi chilometri da Castel Gandolfo troviamo Albano Laziale, un centro che a prima vista ci appare molto animato e piuttosto caotico. La nostra visita alla città storica parte dal Museo Civico, dove conosciamo subito il custode, una persona estremamente socievole che con grande interesse, entusiasmo e passione, ci accompagna nei luoghi della storia. Percorrendo la Via Appia e più precisamente al XV° miglio da Roma, direzione sud, incontriamo per primo il Sepolcro detto degli Orazi e Curiazi, un monumento ormai quasi completamente distrutto, e poi le Catacombe di San Senatore, così dette perché si trovano proprio sotto la chiesa di San Senatore. Sono state scavate all'interno di una cava di pozzolana e hanno una temperatura costante e, a differenza delle catacombe che troviamo a Roma (dove i cristiani si rifugiavano per pregare e sfuggire alle persecuzioni) qui sono luoghi di culto e sepoltura per martiri e santi.

Cisternoni
Uscendo da qui, il custode ci accompagna in un punto piuttosto alto della città, dove un cancello ci introduce all'interno di una grande opera d'ingegneria idrica romana: “i cisternoni”. Questa imponente cisterna costruita in epoca romana da Settimio Severo aveva lo scopo di fornire acqua all'accampamento della II° Legione Partica. È stata collocata in una posizione alta perché per caduta forniva acqua ai soldati che stavano nell’accampamento più in basso. La pianta è a forma rettangolare suddivisa in cinque navate e vi si accede allora come oggi da un ingresso e da una scalinata che porta direttamente all'interno della cisterna. Ci ha un po’ rattristato lo stato di abbandono e la collocazione quasi nascosta non sufficientemente raccontata da parte delle maestranze competenti, ma ci ha fatto molto piacere venire a conoscere anche quest’altra piccola parte di storia. Albano è molto ricca di storia romana proprio perché collocata lungo la via Appia e ogni angolo ha qualcosa da raccontare. Fin dai primi secoli dopo Cristo era molto importante per Roma, tanto che il grande imperatore Settimio Severo ha fatto base in questa città un accampamento di 6000 uomini, quindi ha costruito edifici, acquedotti, cisterne per l'acqua, anfiteatri, porte d'ingresso con mura difensive, magazzini, e molto altro. Dopo aver ammirato la parte più antica della città, ci facciamo ancora accompagnare dalla nostra guida, fino al Monte Cavo passando per la via dei Laghi, che da Albano prosegue per Velletri, e poi in direzione Rocca di Papa. Il Monte Cavo, un tempo una montagna vulcanica, sovrasta tutta la zona dei Colli Albani e nei tempi antichi era molto importante, tanto che sulla sua sommità è stato eretto un santuario sacro ai Latini. Mano a mano che saliamo con l'auto e ci addentriamo nel bosco incrociamo tratti di quello che era la Via Sacra, una via costruita in basolato vulcanico, che ancora oggi è percorribile a piedi e che un tempo portava al santuario. Ci fermiamo e il nostro caro amico, nonché accompagnatore, ci conduce lungo un breve sentiero che ci fa arrivare ad un belvedere naturale che solo lui conosce. Con grande enfasi ci mostra il panorama di entrambi i laghi vulcanici affiancali: Albano e Nemi.
È stata una bellissima esperienza che è difficile da dimenticare ma ora che la “gita” ad Albano Laziale è finita proseguiamo per la via dei Castelli Romani ed arriviamo ad Ariccia.


All'interno del Parco dei Castelli Romani, Ariccia è conosciuta soprattutto per gli amanti della buona tavola e in particolar modo per chi vuole provare la famosa porchetta, una sorta di arrosto di maialino condito con numerose spezie che solo mani esperte e segreti di concia tramandati da padre in figlio ne hanno fatto un piatto unico e difficilmente imitabile. Sono numerose le fraschette del centro storico dove è possibile assaggiare il famoso piatto, ma noi iniziamo subito la visita alla parte monumentale. 
Ariccia
All'ingresso della città, appena superato il ponte, troviamo il maestoso Palazzo Chigi www.palazzochigiariccia.it  costruito da Gian Lorenzo Bernini, e la grande fontana in mezzo alla piazza al di là della strada. Visitiamo il palazzo con la guida che, dopo aver raccontato brevemente la storia dell’edificio e della famiglia Chigi, che ne fece una residenza barocca fin dal milleseicento, percorriamo l’interno dove ogni arredo è originario dell'epoca. Ogni sala ha una sua particolare storia o tema, a seconda dell’antica funzione o di ciò che vi si raccoglie. In particolare ci ha colpito la farmacia privata, dove ogni oggetto e la sua funzione sono descritti minuziosamente, ma sono anche state interessanti le varie sale a tema  come la “Sala delle Belle” per i numerosi ritratti di donne, la “Sala delle Suore” per le raffigurazioni di monache della famiglia nelle vari epoche, o la “Sala del Trucco” così detta per la presenza di un gioco simile ad un biliardo. Una curiosità è che questo palazzo è stato spesso scenario di film o fiction molto famose come il “Gattopardo” di Luchino Visconti dove le scene della grande cena sono state registrate proprio all'interno della sala da pranzo estiva.

Frascati, Nemi, e il suo lago

Anche oggi è una bella giornata di sole e non fa molto freddo, per cui è piacevole inoltrarci lungo le strade che si snodano all'interno di borghi antichi. Passiamo per Marino, e poi arriviamo a Frascati, la nostra meta. Detta la regina dei colli Albani, è famosa per il vino bianco DOC e l’intera zona è ricca di dimore cinquecentesche. 
Villa Aldobrandini Frascati
Noi visitiamo la Villa Aldobrandini che, dall'alto della sua posizione panoramica, è molto visibile anche dalla piazza principale di Frascati. Fatta costruire da Papa Clemente VIII per il nipote prediletto, doveva essere un luogo di assoluto riposo. Per arrivare percorriamo un tratto di strada in salita e una volta entrati nel grande cortile scopriamo con tristezza lo stato di assoluto abbandono in cui si trova. Naturalmente non è visitabile all’interno, ed esternamente è una sorta di magazzino o deposito di materiali vari mentre il parco è l’unica zona accessibile. Vista l’impossibilità di visitare nulla torniamo a Frascati ma anche qui ci fermiamo per poco in quando il paese è molto simile a tanti altri borghi dei colli romani. 
Nemi
Riprendiamo dunque il percorso e arriviamo a NemiNemi è  una “Bandiera Arancione” ed è un piccolo borgo che si affaccia  sull'omonimo lago.  Dopo aver parcheggiato ci addentriamo nell'unica via che percorre il borgo, dove una lunga fila di case seguono il perimetro del lago. Non troviamo particolari monumenti da visitare, se non il Museo Storico delle Navi Romane. Queste navi furono fatte costruire da Caligola e dopo vari tentativi nel recupero furono comunque distrutte durante la seconda guerra mondiale e solo alcuni reperti si trovano, quindi, nel museo navale. Gli angoli nascosti, gli scorci panoramici, i ristorantini, i negozietti di oggetti artigianali o prodotti del sottobosco fanno di Nemi un luogo di villeggiatura. Ci incamminiamo lungo un sentiero appena fuori dal centro e incuriositi percorriamo un viottolo per vedere dove ci conduce. Dopo una lieve discesa arriviamo in un belvedere da dove riusciamo ad ammirare il lago sottostante. Sulle sue rive non ci sono paesi, ma solamente campi coltivati e serre. L'unico insediamento è questo piccolo gioiello di Nemi che però è in posizione collinare. La nostra visita ai Castelli Romani è terminata e purtroppo dobbiamo tornare a casa. In futuro non mancherà certo occasione per proseguire la scoperta verso altri angoli nascosti fuori dalla Capitale.

Dove abbiamo sostato

Castel Gandolfo: A.A c/o il parcheggio del campo sportivo e delle scuole medie, in via Fontana Vecchia.

Come arrivare

Raggiungere Roma ed entrare nel Grande Raccordo Anulare.
Prendere l'uscita n° 23 della via Appia.