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domenica 21 settembre 2014

SAN FELICE CIRCEO E ISOLA DI PONZA (Estate 2013)


Il nostro viaggio inizia dalla cittadina laziale di San Felice Circeo, che sarà il punto per la sosta per qualche giorno. 
Una volta arrivati partiamo in esplorazione con le nostre biciclette, diamo un`occhiata al paese e poi ci allontaniamo fino ad arrivare al porto, da dove partono i traghetti per l'Isola di Ponza 
E' una bellissima giornata e ci sentiamo ispirati a prendere un biglietto per fare un`escursione il giorno dopo. Il traghetto sarebbe durato una sola ora e quindi decidiamo che sarebbe proprio valsa la pena fare una breve gita in giornata.

Isola di Ponza

Il piccolo borgo marinaro si vede fin da lontano, le case sono tutte raggruppate a semicerchio attorno al piccolo porto dove le barche e i traghetti sono approdati. 

Il mare ha un colore e una limpidezza spettacolari, e ne rimaniamo incantati. Una volta scesi ci dirigiamo verso un altro angolo del porto dove troviamo i "Barcaioli di Ponza" che organizzano escursioni per l`arcipelago ponziano e decidiamo subito di prendere parte alla prossima escursione. 
Una volta a bordo usciamo dal Molo Musco per il periplo dell'isola. La prima meraviglia che incontriamo è una grande struttura romana chiamata Grotte di Ponzio Pilato. Sono una sorta di piscine coperte collegate tra loro da cunicoli sottomarini. Ciò che vediamo sono dei grandi archi scolpiti nella roccia che introducono a delle vasche. Il barcaiolo ci racconta le storie legate ad ogni scorcio che vediamo e capiamo che ogni roccia, ogni scoglio, ogni angolo e` legato a delle leggende. 
Siamo in mezzo ad una sorta di siti archeologici che spaziano dal tempo dei romani, alla storia di Ulisse e della Maga Circe per arrivare ai tempi più recenti (se così si può dire), del periodo Borbonico. In mezzo a tutto questo c'è un Mare con la M maiuscola. Un blu abbagliante che entra in calette semi nascoste o in spiaggiette paradisiache. Dopo un po' del nostro navigare ci fermiamo e chi lo desidera si tuffa per fare un bagno rinfrescante e assaporare appieno la freschezza di quest`acqua cristallina. Che meraviglia! Il cielo, il mare, il sole e tutt'intorno scogli e spiagge. 

Proseguiamo per l'Isola di Palmarola. Si distende sul Mare Tirreno con otto chilometri di costa, con scogli, cale e spiagge nascoste e a dir poco disabitate. Ci troviamo davanti ai Faraglioni di Mezzogiorno, li attraversiamo accostando la grande grotta aperta e ci troviamo su una spiaggia stupenda dove e` prevista una sosta di qualche ora per distenderci al sole e tuffarci nell`acqua cristallina. 
Sulla via del ritorno il barcaiolo si accorge che nelle acque del mare c'è qualcosa di strano.... Un branco di delfini ci appare davanti e sembra volerci salutare! Cominciano a saltare davanti a noi e siamo tutti così emozionati che ci spostiamo da una parte all'altra della barca per non perderci nemmeno un attimo dello spettacolo. Anche il barcaiolo è emozionato, non se lo aspettava. Altre barche si avvicinano per ammirare lo spettacolo,.... e loro continuano contenti con le loro acrobazie. Non poteva certo finire meglio questa splendida giornata a Ponza.

Il Borgo di San Felice Circeo

San Felice Circeo lo raggiungiamo dopo cena con l'auto presa a noleggio. 

E' un piccolo borgo che si trova poco fuori dalla zona balneare e un po' in collina. E` un borgo medioevale illuminato all'interno di vecchie mura. Fa molto caldo e molti ristorantini e bar aprono l'invito ai turisti che la sera si ritrovano in piazzetta, lungo le viuzze o lungo la via centrale. Noi passeggiamo gustando un ottimo gelato lungo il corso ammirando i numerosi negozi che vendono ogni sorta di souvenir.

Sabaudia 

Il  giorno seguente inforchiamo le nostre biciclette e decidiamo di raggiungere Sabaudia. Il percorso è abbastanza lungo anche perchè una parte non è su ciclabile ma sulla litoranea tirrenica e quindi con parecchio traffico automobilistico. Dapprima ci fermiamo sul lago di Sabaudia pensando di trovare una pista meno trafficata, ma poi ci troviamo forzati a ritornare sulla strada principale e proseguire lungo il litorale pontino. Il litorale è stato bonificato in periodo fascista in quanto malsano e si sono costruite zone turistiche di élite per il ceto romano medio alto che qui hanno trovato luogo di villeggiatura fin dagli anni del dopoguerra. In effetti sulla strada di questo litorale si affacciano grandi ville per vacanze con giardini. Arriviamo a Sabaudia dopo aver attraversato il lago di Paola e la città si raccoglie attorno alla grande piazza del comune con la sua alta torre di 42 mt, visibile anche da lontano. Da qui si diramano larghe vie con edifici in  stile razionale e sobrio come del resto sono riconoscibili in tutte le città costruite durante il periodo fascista. Dopo aver pranzato, ritorniamo sui nostri passi, e sulla strada non possiamo non fermarci in una delle spiagge del litorale per un bel bagno rinfrescante.

Terracina  

A poca distanza da San Felice del Circeo vi e` Terracina. Il centro storico non si presenta tenuto molto bene, anche ci rendiamo conto che è un vero e proprio museo a cielo aperto. 

Leggiamo la storia mano a mano che camminiamo lungo le vie e troviamo il primo nucleo che si è edificato e che collegava la città al porto. Tratti di strada sono di epoca romana con un lastricato antico dove sono ancora ben visibili i solchi che i carri hanno fatto nel tempo. In una sorta di sito archeologico bel raccolto e recintato è ancora ben mantenuto l'Arco Onorario della  Via Appia che collegava Roma a Brindisi. Ci ritroviamo davanti a piccoli Fori con resti di colonne, terme, e un'immaginario “Capitolium”, una sorta di tempio dedicato agli dei Giove, Giunone e Mercurio..
Arriviamo nella grande Piazza del Municipio dove la scalinata porta all'ingresso del duomo con un particolare campanile quadrangolare a quattro piani. A fianco sta la Torre Frumentaria, una sorta di edificio civico fortificato che con la sua imponente altezza è ben visibile anche da lontano. Qui siamo nella parte medioevale della città la quale era stata costruita in quello che un tempo era il Foro Emiliano. Prima di andarcene e terminare la nostra visita guardiamo lontano sull'altura dove si vede il tempio di Giove Anxur.


Lo sperone dove si arrocca la città alta è visibile fin da lontano e, “Uno dei Borghi più Belli d'talia” ha un fascino che ci avvolge. 

Prima di iniziare il classico giro del borgo ci fermiamo per pranzo in un ristorantino isolato dove gustiamo un ottimo piatto di pasta ai frutti di mare. E' sicuramente un buon inizio! Che ci esorta a proseguire. Il  centro storico è molto animato e fra le strette viuzze si aprono vecchi archi di una città tutta protratta sul mare. Ci attendono piccole vedute sulle scogliere del Tirreno e proprio sotto di noi si può vedere la lunga spiaggia con 
file di ombrelloni ben disposti . In un punto panoramico notiamo lo scorcio della città arroccata sulla roccia e le case costruite quasi le une sulle altre. Sperlonga e` decisamente molto suggestiva, con angoli ancora da restaurare e altri già abitati con facciate bianche a calce abbellite da vasi di fiori variopinti e scalette che raggiungono piani più alti. Ogni tanto si aprono delle piazzette dove sono ben disposti tavoli per riposarsi e gustare specialità locali sotto la frescura di grandi gazebo. Arriviamo in fondo alla via principale e ritornati sui nostri passi riprendiamo l'auto e proseguiamo per Gaeta.

Gaeta   

Dopo aver lasciato l'auto fuori dal zona a traffico limitato percorriamo il lungomare di Gaeta e la città si stende attorno al grande golfo che da lei prende il nome. Arriviamo fino a dove i grandi cantieri navali hanno un'impronta imponente sulla citta`. Il caldo estivo si fa sentire e di comune accordo ritorniamo all'auto.

Il motivo per cui siamo arrivati fino a Gaeta e` stato soprattutto per raggiungere il Santuario della Montagna Spaccata. Ci si arriva attraverso una bellissima strada panoramica sopra la spiaggia di Serapo. Da quassù il panorama spazia all'infinito sul mar Tirreno.  http://www.prolocogaeta.it/ C'è una sorta di magia in questo luogo misto di religiosità e di leggenda. Accanto al Santuario si scopre una lunga scalinata che dopo 300 gradini ci fa arrivare in fondo dove le rocce si "spaccano" per lasciare entrare il mare in una sorta di fiordo. Si racconta che i saraceni vi si nascondessero prima di attaccare le navi per depredarle. E' un luogo molto suggestivo: l'acqua con i suoi riflessi verdi e azzurri abbaglia tra la fenditura della roccia. Risaliamo in superficie per riprendere la strada del ritorno senza prima fermarci lungo una delle tante spiagge per un ultimo bagno. 
Arrivati all'area di sosta ci rendiamo conto che anche quest'anno le vacanze estive ci hanno fatto conoscere località e realtà che nella nostra Italia non finiscono mai di stupirci, basta solo andare a cercarle......

DOVE  ABBIAMO  SOSTATO
San Felice Circeo (Lt)