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domenica 27 febbraio 2011

LONDRA... FUORI DALLE SOLITE ROTTE (Febbraio 2011)

Essendo già stati a Londra un paio di volte, ed avendo già visitato le mete più conosciute come Buckingham Palace, Westmister, Harrods e quant'altro, questa volta decidiamo di non visitare più la città con l'occhio del turista tradizionale ma essere partecipi attivi della quotidianità londinese.

Westfield Shopping Centre

Il primo giorno andiamo a Westfield, a ovest della città, il centro commerciale più grande d'Europa. 
Westfield Shopping Centre
Non avevamo mai visto uno shopping centre più grande, una vera e propria città di negozi, per la maggior parte monomarca, ma anche plurimarca, di moda, giocattoli, elettronica incorniciati da una struttura futuristica organizzata su due piani. Un terzo piano è invece esclusivamente dedicato alla ristorazione, con 25 diversi tipi di cucine da tutto il mondo, dall'italiana, alla giapponese o libanese.
Per tutta l'area del centro vi sono distribuiti cubi interattivi, attraverso cui, semplicemente toccando lo schermo, è possibile scoprire dove si trova localizzato uno specifico negozio, e qua e là vi sono esposte gigantesche pubblicità tridimesionali che, efficacemente, attirano lo sguardo.

Camden Town

Camden Town, area a nord di Londra, è conosciuta come attrazione domenicale per molti londinesi.
Appena usciti dall'omonima stazione della metropolitana, ci troviamo lungo una via ricca di piccoli e stretti negozi con pareti decorate da originali immagini che richiamano il mondo della musica.
Entriamo in un piccolo negozio alla ricerca di una maglietta, e ci troviamo schiacciati tra migliaia di magliette nere appese, oltre ad essere circondati da serissimi metallari vestiti e truccati in nero che deridono, esplicitamente, il nostro look “cittadino”.

Camden Town
Proseguendo lungo la via raggiungiamo i famosi mercatini, dove troviamo oggetti di qualsiasi tipo, soprattutto legati al mondo della musica alternativa, e noi ci tuffiamo nel negozio più alternativo in assoluto: Cyberdog. La musica da discoteca è assordante ed i vestiti in vendita sorprendenti. Sembra di essere approdati nel futuro, o forse nello spazio, in quanto gli abiti e gli accessori sono senza dubbio in grado di trasformare noi umani in alieni.
Usciamo da qui ed entriamo nel labirinto di gallerie dove piccoli negozi-stand espongono oggetti più svariati, da accessori per l'abbigliamento, a cianfrusaglie per la casa, oltre a cibo da consumarsi on the way.

Canary Wharf

Canary Wharf
Dopo una giornata dedicata allo shopping, decidiamo di passare la serata in un quartiere decisamente più tranquillo. Canary Wharf è infatti molto più popolato durante i giorni lavorativi, quando il mondo della finanza è in piena attività e i finanzieri delle banche più grandi del mondo trascorrono le pause pranzo e gli after work drinks nei numerosi ristoranti e pub della zona.
Si tratta di un quartiere moderno occupato da altissimi grattacieli sedi di banche e compagnie assicurative, nonché di negozi di alta moda. Raggiungiamo il Lungo Tamigi, dove ceniamo in uno dei ristoranti di lusso affacciati sul fiume e assaporiamo autentica carne argentina.

Greenwich

Decidiamo di trascorrere la domenica seguendo la tradizione inglese del sunday roast al pub, e ci rechiamo a Greenwich dove sappiamo che c'è un locale che serve piatti appetitosi cogliendo l'occasione per visitare il famoso osservatorio reale.
Meridiano zero - Greenwich
Greenwich è un piccolo centro, quasi un piccolo paesino, localizzato direttamente sul Tamigi, famoso per il meridiano zero, e l'immenso parco attrazione estiva per un gran numero di londinesi.
Prima di pranzare decidiamo di fare un giretto tra le vie del centro e poi recarsi all'osservatorio, meta di turisti da tutto il mondo. Passeggiando incontriamo il piccolo mercatino domenicale, un insieme di stand al coperto dove si vendono prodotti culinari e oggettistica artigianale.
L'osservatorio è localizzato sulla collina del grande parco dietro il museo navale, così saliamo per la via pedonale e raggiungiamo l'area che ospita la linea simbolo del meridiano avente longitudine zero. La piazzetta panoramica è talmente affollata che a malapena riusciamo a scattare qualche foto e a visitare lentamente gli spazi interni del Royal Observatory.
Southbank
Sulla via del ritorno ci troviamo di fronte all'ingresso della stazione della DLR (Docklands Light Railway), una linea veloce e leggera in superficie che collega le aree ad est della capitale al centro, e decidiamo di usare questa, invece della solita metropolitana sotterranea, per raggiungere Bank.
Ci troviamo su un modernissimo treno senza conducente che ci porta direttamente tra i grattacieli di Canary Wharf e poi tra aree di Londra che non avremmo mai pensato di visitare.
Da Bank ci spostiamo ad Embankment, attraversiamo uno dei due ponti pedonali sotto il London Eye, passeggiamo lungo il Tamigi alle luci della sera e concludiamo la giornata assaporando un caldo tè alla menta in un locale marocchino.

Consigli Utili

- Westfields: se già sapete cosa state cercando, è meglio consultare le mappe interattive localizzate in diversi punti del centro. Queste vi aiuteranno a non perdere l'orientamento.
- Canary Wharf è un'ottima soluzione per chi vuole trascorrere una serata tranquilla fuori dal centro sempre affollato. Sul sito MyCanaryWharf potete trovare la lista dei ristoranti presenti in zona.
- DLR: Non perdete l'occasione di vedere una parte della città altrimenti poco conosciuta, semplicemente viaggiando sul treno leggero della linea DLR. Anche questa linea fa parte del Tranport of London e quindi si può utilizzare lo stesso abbonamento di metropolitana e bus. Attenzione! Non essendoci barriere all'entrata, è bene ricordarsi sempre di “obliterare” prima di salire.

Cosa abbiamo imparato

Quando si visita una grande metropoli e si ha il tempo di soffermarsi un po' di più, è sempre piacevole andare alla ricerca di qualcosa al di fuori delle solite rotte. Escludendo le mete tradizionali, si possono scoprire zone altrettanto interessanti che danno un diverso tocco alla vacanza, e all'esperienza che si porta a casa.

Anna & Elena

venerdì 25 febbraio 2011

ASPETTANDO DI PARTIRE PER MADRID...

Aspettando di imbarcarci per Madrid, eccoci alla ricerca di almeno 10 cose interessanti da vedere o fare.
Questo articolo le elenca proprio tutte, e la voglia di buttarci a capofitto nella solare e coinvolgente realtà spagnola non può che travolgerci!

mercoledì 23 febbraio 2011

IL TURISMO ITINERANTE SI SPOSTA IN LUNIGIANA


 

15-23 GENNAIO 2011 



Noi appassionati di turismo indipendente ed itinerante seguiamo sempre con grande interesse le manifestazioni fieristiche relative al plein air. Se da una parte ci mettono al corrente delle novità riguardo gli ultimi modelli di camper e caravan o i nuovi accessori per il tempo libero, dall'altra sono sempre una buona occasione per trovarci con amici che condividono gli stessi interessi.
Il primo appuntamento del plein air si svolge come ogni anno a Carrara ed è il TOUR.IT In questa occasione il “Toscana Camper Club” ha pensato di organizzare un raduno che raccogliesse sia l'interesse per la fiera che il far conoscere la propria terra: la Lunigiana. Se questo fazzoletto di terra prima era per noi solo una via di passaggio per arrivare al mare della Liguria o dell'alta Toscana, ora l'abbiamo potuta conoscere anche sotto il profilo storico e territoriale.
Siamo arrivati la sera del 14 gennaio presso l'area destinata ai camperisti, il parcheggio retrostante la fiera solitamente destinato agli operatori del settore, e da lì avevamo accesso libero ad entrare ed uscire dalla fiera in qualsiasi momento.
Chiostro dell'Abbazia di San Caprasio
Il mattino seguente gli organizzatori del raduno hanno predisposto una visita ad Aulla, una graziosa cittadina situata appena superato il passo della Cisa e proprio lungo quel corso appenninico che porta verso il mare. Durante il tragitto in pullman, la guida ci racconta un po' di storia di questa terra, la Lunigiana, una storia che parla di un popolo che viveva a Luni, città romana, e che, data la sua posizione sul fiume Magra, era un importante porto dove arrivano navi per il trasporto del marmo delle Alpi Apuane. Con il susseguirsi degli eventi storici e le invasioni barbariche, questo popolo ha dovuto difendersi nell'entroterra in nuovi borghi costruiti con i reperti della città di Luni. Ed ecco che nascono città nuove che hanno nomi la cui parte finale termina con “novo”, come Fornovo, Ortonovo, Fosdinovo, Castelnuovo, e molti altri.
La guida ci fa notare che l'area che stiamo attraversando è arricchita da numerosi castelli costruiti nel tempo sia per difesa che per dimora di signorotti locali. Ora, solo pochi di questi sono ancora in buono stato; ad esempio, arrivati ad Aulla, notiamo in posizione panoramica e imponente la Fortezza della Brunella, ora occupata dal Museo di Storia Naturale.

Abbazia di San Caprasio (Aulla)

Aulla si trova all'uscita omonima dell'Autostrada della Cisa in una posizione di fondovalle dove il fiume Magra confluisce con il torrente Aulella. Negli ultimi giorni è stata oggetto d' inondazioni dovute alle frequenti piogge, proprio per il fatto che la città si snoda lungo il percorso dei due fiumi.
Ad Aulla visitiamo l' Abbazia di San Caprasio, un'abbazia nata ancor prima dell'anno mille ma tornata di recente tappa di pellegrini per l'avvenuto ritrovamento della tomba del Santo. La storia racconta che questo monaco proveniva dalla Provenza dove si sentì di diffondere la religione monastica e, dopo la morte avvenuta nel 433 d.c., le sue spoglie furono portate ad Aulla dal figlio di Adalberto di Toscana per sottrarle alle invasioni dei saraceni. Costruita l'abbazia, Adalberto vi nascose il corpo e solo ai nostri giorni è stato rinvenuto.
L'edificio religioso è un cantiere a cielo aperto e siamo stati quindi costretti ad entrare dal retro, da dove riusciamo però ad identificare le tre edificazioni della chiesa che, una dopo l'altra, hanno portato all'attuale aspetto.

Mura delle tre edificazioni dell'Abbazia
Entrando dall'abside notiamo le mura delle precedenti edificazioni e la tomba di San Caprasio ben occultata da altre due tombe vuote. Essa è stata rinvenuta per puro caso dopo l'avvenuto recupero di una bomba inesplosa della seconda guerra mondiale. Gli scavi che si sono succeduti hanno portato alla luce numerosi reperti che ora sono custoditi nell'attiguo museo storico dell'abbazia. Prima di entrare nel museo attraversiamo il chiostro monastico e il giardino è arricchito di piante che richiamano la Bibbia, come il fico (o sicomoro), il melograno, l'ulivo, il cipresso, il roseto, e la vigna. Il museo ricorda che l'abbazia è collocata lungo la Via Francigena e che è pertanto meta di pellegrini di ogni tempo ed epoca, pellegrini che qui si fermavano per riposare e pregare, prima di riprendere il lungo cammino verso Santiago de Compostela o Roma. Qui possiamo vedere le ricostruzioni di come si vestivano durante il loro pellegrinaggio o che cosa portavano con sé durante i lunghi cammini.

Castello di Terrarossa

Castello di Terrarossa
Finita la visita ad Aulla riprendiamo il percorso per le terre di Lunigiana e arriviamo al Castello di Terrarossa presso il comune di Licciana Nardi.
Costruito dalla famiglia dei Malaspina durante il Rinascimento è ora occupato da un ostello e, nello scantinato, è stato allestito un mercatino temporaneo di prodotti enogastronomici. La terra di Lunigiana si distingue infatti per le colture biologiche di produttori attenti a qualità e genuinità dei cibi, e così, come non lasciarsi tentare dai piccoli assaggi e dall'acquistare il pane di farina di castagne o il miele biologico, l'olio o il vino?

È arrivato il momento di ritornare. La fiera del turismo ci aspetta, mentre la breve visita in terra di lunigiana ci ha dato uno spunto per futuri viaggi un po' più approfonditi.

Cosa abbiamo imparato

A volte, nel raggiungere mete turistiche più blasonate, come in questo caso la Versilia o la costa ligure delle Cinque Terre, ci dimentichiamo che lungo il percorso ci sono regioni sulle quali bisognerebbe soffermarsi. Boschi, colline, pievi o meglio castelli che hanno una storia da raccontare, una storia meno conosciuta ma forse, proprio per questo, più affascinante.

Come arrivare

Sull'autostrada A15 della Cisa (Parma – La Spezia) uscire ad Aulla per visitare l'Abbazia di San Caprasio e il Castello di Terrarossa.
Per la Fiera TOUR.IT, uscire a Carrara e prendere la direzione per Marina di Carrara.

Anna


domenica 13 febbraio 2011

CAPODANNO... IN PARADISO - Valle di Cogne (Gennaio 2011)

La Valle d'Aosta, piccola regione a nord ovest del Bel Paese, è un paradiso naturale, un paradiso di alte vette, ghiacciai, stupende vallate, oltre ad avere tra i suoi confini il primo parco nazionale d’Italia.
Avevamo scelto di trascorrere il capodanno in questa regione ma eravamo indecisi su quale località in particolare, così, sfogliando la guida monografica de “Le Guide di Dove”, la scelta è caduta sulla Valle di Cogne all’interno del Parco del Gran Paradiso. L'autostrada che arriva ad Aosta permette di raggiungere facilmente ogni località della Vallée, e così ci siamo convinti che questa sarebbe stata la nostra meta definitiva.
Dopo aver superato Aosta, dalla strada vediamo lontano il castello di Aymavilles che domina sulla cittadina, mentre la valle si addentra piano piano nel grande Parco Nazionale, area protetta dallo Stato. Sono pochi i centri abitati che si incontrano prima di arrivare a Cogne, ma lo spettacolo della natura è incommensurabile.

Cogne (31 dicembre)

Cogne è considerata la perla del Gran Paradiso: è localizzata nel cuore del parco ed ha un elegante centro storico, oltre ad essere sviluppata lungo il torrente Urtier, dove noi decidiamo di sostare con il camper in una bellissima area attrezzata gestita dal comune.

L’elegante centro di Cogne è popolato da alberghi, ristoranti, ma soprattutto negozi tra cui boutique di gastronomia locale, ben fornite di formaggi, salumi, carni, pane e dolci tipici. Parecchi negozi espongono anche tessuti valdostani e ancora oggi è praticata l’arte della lavorazione del pizzo. Le dentellières, donne che lavorano per creare, con abili gesti, merletti preziosi, sono ancora all’opera e si possono vedere nel loro laboratorio al centro del paese a fianco della chiesa principale. 
Chi arriva fin qui sa che può cimentarsi in sport alpini come sci da fondo o, come abbiamo fatto noi, escursioni a piedi lungo i sentieri innevati. L'azienda di promozione turistica fornisce tutte le informazioni desiderate, oltre a particolareggiate mappe del luogo.
Le frazioni che compongono il comune di Cogne, quali Valnontey, Lillaz, Champlong, Moline, Gimillan, Epinel, Cretaz, Montroz, si riescono a raggiungere facilmente a piedi all’interno del parco tramite percorsi tracciati. 

Lillaz (31 dicembre)

Lillaz, piccola frazione, è distante tre chilometri dal centro di Cogne. La giornata è bellissima, quindi decidiamo di incamminarci fino al borgo. 

Le piste da fondo tra gli alberi coperti di neve ed il largo torrente danno un colore idilliaco al paesaggio. Arriviamo a Lillaz e qui la strada tracciata finisce per lasciare il posto a sentieri per escursionisti. La nostra curiosità ci porta ad incamminarci verso le cascate e, lungo il percorso, troviamo un parco geologico composto da diverse tipologie di rocce dalle più varie provenienze. D'inverno le cascate sono ghiacciate e, secondo quanto illustrato dalla brochure dell’azienda di promozione turistica, sono una palestra per gli appassionati di arrampicata su ghiaccio.
Decidiamo di rimanere a Lillaz fino a sera, la sera di capodanno. Un presepio scolpito all'interno di una grotta di ghiaccio fa da sfondo alla fiaccolata di fine anno, gli Alpini locali offrono vin brulè e mecoulen (pane dolce tipico), mentre giovani suonatori di fisarmonica allietano la serata...

Valnontey (1 Gennaio)

Il villaggio ci porta ad addentrarci proprio nel cuore del Parco del Gran Paradiso. Per arrivarci percorriamo all'inizio una pista innevata battuta, poi ci dobbiamo portare sulla strada asfaltata.
Lo spettacolo che ci circonda è esemplare: le montagne ci fanno da cornice e il torrente Valnontey ci accompagna lungo tutto il percorso. Le poche case sono addossate le une alle altre ed hanno un aspetto tipicamente montano, metà in pietra e metà in legno.

Di fronte abbiamo il Massiccio del Gran Paradiso e tutto intorno sentieri e piste per fondisti. Poche baite abbandonate ci fanno pensare che d’estate sono occupate dai guardiacaccia del Parco. Camminiamo piacevolmente lungo il percorso innevato ed ecco che all'improvviso ci troviamo di fronte due bellissimi camosci. Stanno cercando del cibo e non sembrano nemmeno accorgersi che qualcuno li sta osservando da vicino. Sul ciglio del sentiero scorgiamo un grosso masso intitolato a Don Mario Badino, un parroco di Campo Ligure. I suoi ragazzi hanno voluto ricordarlo con la poesia di Pascoli “La Picozza”, quando li accompagnava d'estate in queste montagne.

Gimillan (2 Gennaio)

Per raggiungere a piedi questa frazione di Cogne abbiamo voluto percorrere la strada comunale e fermarci nel Villaggio Minatori dove è allestito un museo che tuttavia è aperto soltanto durante l'estate. 

All’esterno, lungo la strada sono però esposte numerose fotografie che raccontano del duro lavoro e delle condizioni di vita dei vecchi minatori. Passato questo borgo e saliti parecchi tornanti si arriva alla quota di 1788 mt., dove sta Gimillan, una terrazza sulla vallata di Cogne.  Dopo una breve sosta ad ammirare l’incredibile paesaggio, decidiamo di percorrere uno dei tanti sentieri segnalati, quello chiamato “Promenade   270°”, da dove si riesce ad ammirare il piccolo villaggio in ogni sua angolatura.
Decidiamo di tornare a valle. Percorriamo dunque sentieri segnalati che attraversano boschi, incontrano scorci mozzafiato, passano tra piccole frazioni come Cretaz, ormai quasi disabitata, e ci conducono infine a Cogne, dove ritorniamo al nostro camper, ricchi di una bella esperienza e rinfrescati da un puro e vero contatto con la natura.

Cosa abbiamo imparato

- La Valle d'Aosta è una regione tutta da scoprire. Per noi la scoperta è stata quella di vedere luoghi raggiungibili solo con lunghe passeggiate. Abbiamo assaporato la natura e tutto ciò che offre nella sua grandezza e magnificenza.

- Nel Parco del Gran Paradiso abbiamo imparato il rispetto per la natura, abbiamo imparato ad ascoltarla, ad osservarla, e a sentirci parte di essa.

Come raggiungere la zona

Dall'autostrada A4 direzione Milano- Torino, all'altezza di Santhià cambiare sull'autostrada A5 in direzione Aosta. Uscire ad Aosta Ovest e prendere per la Valle di Cogne.
Per info più dettagliate, consultare il sito http://www.viamichelin.it/

Anna

domenica 6 febbraio 2011

AUTUNNO IN LANGA - Alba e Barolo per la Fiera Nazionale del Tartufo (9 e 10 Ottobre 2010)

La Fiera del Tartufo è certamente una buona ragione per visitare il Piemonte e la famosa zona dei tartufi e del buon vino, dove le colline delle basse Langhe fanno vanto di splendidi vigneti, noccioleti, piccoli borghi ed isolati castelli.

Alba

Arriviamo ad Alba la sera dell' 8 ottobre e, con il nostro camper, sostiamo nell'area attrezzata messa a disposizione dal campeggio Alba Village Camping e Residence a circa due chilometri dal centro.
Il mattino seguente passeggiamo lungo il viale che collega l’area al centro e così raggiungiamo la città verso le dieci.
Alba non è certo un piccolo villaggio, anzi, è considerata il capoluogo delle Langhe e in queste giornate di massima affluenza turistica, da' il meglio di se stessa. È chiamata la “città delle cento torri”, anche se a tutt'oggi se ne contano soltanto una ventina e sono inglobate nei palazzi del centro storico. Inoltre è la sede, nel mese di ottobre, della famosa Fiera Nazionale del Tartufo Bianco, un evento annuale che attira visitatori da tutta Italia e da tutto il mondo.


Le vie del centro sono occupate dal mercato settimanale e da bancarelle di prodotti tipici piemontesi, e per questa occasione anche da venditori di tartufi. Il vero centro della fiera è nel cortile della Maddalena, dove è allestito il Palatartufo, una sorta di stand gastronomico al coperto. I maggiori venditori di tartufi sono raccolti attorno ad un palco centrale, dove i Giudici del Tartufo valutano e garantiscono l'autenticità dei prodotti. Anche noi ci lasciamo tentare dalle tante prelibatezze e ci compriamo un piccolo tartufo. La fiera è incorniciata dalla Piazza del Duomo, chiamata anche Piazza Risorgimento, il cuore della città e punto d'incontro dei cittadini albesi, la Cattedrale di San Lorenzo, il palazzo del Comune ed altri palazzi storici ora occupati da ristoranti e caffè. In questi giorni di festa tutta la città è partecipe del grande evento e, sia le vie che le piccole piazze, sono occupate da svariati mercatini a tema, degustazioni e assaggi di prodotti del territorio.  
La sera ci troviamo a ripercorrere lo stesso viale che ci porta al nostro camper, pronti per prepararci una deliziosa cena.

Grinzane Cavour

Il giorno seguente decidiamo di fare una gita nei dintorni di Alba e, con lo scooter, raggiungiamo 
Grinzane Cavour. E' un comune collocato all'interno dell'Unione di Comuni “Colline di Langa e del Barolo” e per questo fa parte di un insieme di 14 piccoli paesi raggruppati per affinità storiche, culturali e gastronomiche. Il suo nome è legato a Camillo Benso Conte di Cavour (1810-1861) che in questo paese fu sindaco dal 1832 al 1849, prima ancora di dedicarsi completamente alla lotta per l’edificazione del Regno d’Italia. Soggiornando nel castello per 17 anni, ed essendo proprietario di terreni agricoli, ha sperimentato e messo in pratica nuove tecnologie enologiche che hanno permesso al vino della zona di essere tutt’oggi apprezzato a livello mondiale.
Il Castello, vecchia residenza del conte, è ben visibile da lontano e sovrasta con la sua imponenza la collina, mentre a valle si trova il paese. Durante la visita del castello attraversiamo le sale dove Cavour ha soggiornato e dove sono conservati alcuni suoi manoscritti e la fascia di sindaco. Altre sale ospitano l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco, mentre nella nuova sala congressi si svolge il Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane che promuovere nuovi talenti letterari. Infine, prima di uscire dal castello visitiamo l'Enoteca Regionale Piemontese Cavour ricca di vini, grappe e prodotti gastronomici da abbinare alla degustazione.

Barolo

Il nostro percorso su e giù per le colline delle Langhe ci porta poi a Barolo.

Barolo, bandiera arancione,* è un borgo medioevale che si raccoglie attorno al Castello Falletti, residenza degli antichi feudatari della zona, i Falletti per l’appunto. La storia racconta che la marchesa Faletti, donna di grande cultura, accogliesse presso il proprio salotto intellettuali e politici, e tra questi il celebre scrittore e poeta Silvio Pellico (1789-1854). Egli fu ospite del castello e la marchesa, che aveva molta stima di lui, gli affidò l'amministrazione della biblioteca di famiglia.   Durante la visita del castello riusciamo ad entrare nelle stanze da lui occupate un tempo e ancora arredate con mobili originali dell'epoca. Oltre a Silvio Pellico, un altro personaggio molto presente nella vita della marchesa fu ancora il Conte Cavour ed insieme a lui lavorò e sperimentò per la buona riuscita del famoso vino langarolo.
Il castello Falletti è dal 2008 allestito a museo del Vino (per info: www.wimubarolo.it). In un percorso didattico che occupa tutti i piani del castello, si può entrare nel mondo della vite e del vino visti sotto il profilo letterario, storico, gastronomico.


In fondo, nelle cantine, è allestita l'Enoteca regionale del Barolo gestita dai comuni produttori e, oltre alla degustazione e all'acquisto, si possono vedere esposte bottiglie di grande prestigio storico.

Passeggiare per le strette vie del centro storico di Barolo è molto piacevole, specialmente in giornate autunnali come queste, quando la temperatura è ancora piuttosto mite. Ogni angolo ricorda di essere nella terra del buon vino, vi sono cantine, vecchie osterie, e persino un Museo dei Cavatappi, che espone cavatappi dalle origini, forme e colori più disparati. Per caso entriamo in una delle cantine e nel cortile troviamo un vecchio camioncino con la grande scritta “Barolo Chinato”, un amaro molto apprezzato prodotto con il vino Barolo.

Roddi

La nostra visita a Barolo è terminata ma sulla via del ritorno ci fermiamo in un altro piccolo borgo, attratti dalla notizia che qui vi è la sede di un’Università alquanto singolare.
Roddi è un piccolo villaggio sulle colline langarole e anche qui il castello domina sul villaggio. La strana università, chiamata Università dei Cani da Tartufo è una scuola di addestramento dei cani per la ricerca del tartufo fondata nel 1880. La sede della scuola è all’interno di un piccolo cortile al centro del paese dove, oltre ad esservi numerosi cani in un recinto, troviamo un piccolo museo dove sono esposte fotografie degli antenati della famiglia fondatrice della scuola, nonché attrezzi usati dai tartufai, alcuni prodotti del territorio e tartufi in vendita.

Ora è veramente finita la nostra gita sulle colline delle Basse Langhe. Dobbiamo proprio ritornare a casa. Sono stati due giorni molto piacevoli e consigliamo a chiunque di visitare questo angolo di Piemonte soprattutto in autunno, quando feste e sagre che esaltano i prodotti del territorio sono frequenti.

* Bandiere Arancioni: piccole località dell’entroterra selezionate e certificate dal Touring Club Italiano per bellezza e accoglienza di qualità.




Cosa abbiamo imparato

- Da questo nostro breve viaggio nelle Langhe abbiamo imparato che i prodotti del nostro territorio, come il vino, il tartufo e molto ancora, sono legati in modo indiscernibile alla storia del paese.

- L'Italia ed il suo territorio hanno molto da insegnare e questi appuntamenti, come la Fiera del Tartufo in questo caso, ci danno l'opportunità di scoprire realtà meno conosciute ma non per questo meno importanti. Una buona parte di quello che l’Italia è oggi e di quello per cui è apprezzata in tutto il mondo è frutto del lavoro dei nostri antenati che in queste piccole realtà hanno creato qualcosa di grande per il nostro presente.

Consigli utili

- Noi abbiamo sostato ad Alba nell'area attrezzata messa a disposizione dal campeggio
AlbaVillage Camping e Residence. La posizione dell’area di sosta è molto buona ma è possibile soggiornare solo per due notti. Se si decide di fermarsi più a lungo è d’obbligo entrare nel campeggio.

- Nella zona delle Langhe vi sono altre aree attrezzate per i camper. Potete consultare la guida “Portolano” (allegata alla rivista specializzata di Plein Air). Oppure consultare il sito internet www.camperonline.eu.

- Per raggiungere la zona delle Langhe è consigliabile consultare il sito www.viamichelin.it