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mercoledì 23 febbraio 2011

IL TURISMO ITINERANTE SI SPOSTA IN LUNIGIANA


 

15-23 GENNAIO 2011 



Noi appassionati di turismo indipendente ed itinerante seguiamo sempre con grande interesse le manifestazioni fieristiche relative al plein air. Se da una parte ci mettono al corrente delle novità riguardo gli ultimi modelli di camper e caravan o i nuovi accessori per il tempo libero, dall'altra sono sempre una buona occasione per trovarci con amici che condividono gli stessi interessi.
Il primo appuntamento del plein air si svolge come ogni anno a Carrara ed è il TOUR.IT In questa occasione il “Toscana Camper Club” ha pensato di organizzare un raduno che raccogliesse sia l'interesse per la fiera che il far conoscere la propria terra: la Lunigiana. Se questo fazzoletto di terra prima era per noi solo una via di passaggio per arrivare al mare della Liguria o dell'alta Toscana, ora l'abbiamo potuta conoscere anche sotto il profilo storico e territoriale.
Siamo arrivati la sera del 14 gennaio presso l'area destinata ai camperisti, il parcheggio retrostante la fiera solitamente destinato agli operatori del settore, e da lì avevamo accesso libero ad entrare ed uscire dalla fiera in qualsiasi momento.
Chiostro dell'Abbazia di San Caprasio
Il mattino seguente gli organizzatori del raduno hanno predisposto una visita ad Aulla, una graziosa cittadina situata appena superato il passo della Cisa e proprio lungo quel corso appenninico che porta verso il mare. Durante il tragitto in pullman, la guida ci racconta un po' di storia di questa terra, la Lunigiana, una storia che parla di un popolo che viveva a Luni, città romana, e che, data la sua posizione sul fiume Magra, era un importante porto dove arrivano navi per il trasporto del marmo delle Alpi Apuane. Con il susseguirsi degli eventi storici e le invasioni barbariche, questo popolo ha dovuto difendersi nell'entroterra in nuovi borghi costruiti con i reperti della città di Luni. Ed ecco che nascono città nuove che hanno nomi la cui parte finale termina con “novo”, come Fornovo, Ortonovo, Fosdinovo, Castelnuovo, e molti altri.
La guida ci fa notare che l'area che stiamo attraversando è arricchita da numerosi castelli costruiti nel tempo sia per difesa che per dimora di signorotti locali. Ora, solo pochi di questi sono ancora in buono stato; ad esempio, arrivati ad Aulla, notiamo in posizione panoramica e imponente la Fortezza della Brunella, ora occupata dal Museo di Storia Naturale.

Abbazia di San Caprasio (Aulla)

Aulla si trova all'uscita omonima dell'Autostrada della Cisa in una posizione di fondovalle dove il fiume Magra confluisce con il torrente Aulella. Negli ultimi giorni è stata oggetto d' inondazioni dovute alle frequenti piogge, proprio per il fatto che la città si snoda lungo il percorso dei due fiumi.
Ad Aulla visitiamo l' Abbazia di San Caprasio, un'abbazia nata ancor prima dell'anno mille ma tornata di recente tappa di pellegrini per l'avvenuto ritrovamento della tomba del Santo. La storia racconta che questo monaco proveniva dalla Provenza dove si sentì di diffondere la religione monastica e, dopo la morte avvenuta nel 433 d.c., le sue spoglie furono portate ad Aulla dal figlio di Adalberto di Toscana per sottrarle alle invasioni dei saraceni. Costruita l'abbazia, Adalberto vi nascose il corpo e solo ai nostri giorni è stato rinvenuto.
L'edificio religioso è un cantiere a cielo aperto e siamo stati quindi costretti ad entrare dal retro, da dove riusciamo però ad identificare le tre edificazioni della chiesa che, una dopo l'altra, hanno portato all'attuale aspetto.

Mura delle tre edificazioni dell'Abbazia
Entrando dall'abside notiamo le mura delle precedenti edificazioni e la tomba di San Caprasio ben occultata da altre due tombe vuote. Essa è stata rinvenuta per puro caso dopo l'avvenuto recupero di una bomba inesplosa della seconda guerra mondiale. Gli scavi che si sono succeduti hanno portato alla luce numerosi reperti che ora sono custoditi nell'attiguo museo storico dell'abbazia. Prima di entrare nel museo attraversiamo il chiostro monastico e il giardino è arricchito di piante che richiamano la Bibbia, come il fico (o sicomoro), il melograno, l'ulivo, il cipresso, il roseto, e la vigna. Il museo ricorda che l'abbazia è collocata lungo la Via Francigena e che è pertanto meta di pellegrini di ogni tempo ed epoca, pellegrini che qui si fermavano per riposare e pregare, prima di riprendere il lungo cammino verso Santiago de Compostela o Roma. Qui possiamo vedere le ricostruzioni di come si vestivano durante il loro pellegrinaggio o che cosa portavano con sé durante i lunghi cammini.

Castello di Terrarossa

Castello di Terrarossa
Finita la visita ad Aulla riprendiamo il percorso per le terre di Lunigiana e arriviamo al Castello di Terrarossa presso il comune di Licciana Nardi.
Costruito dalla famiglia dei Malaspina durante il Rinascimento è ora occupato da un ostello e, nello scantinato, è stato allestito un mercatino temporaneo di prodotti enogastronomici. La terra di Lunigiana si distingue infatti per le colture biologiche di produttori attenti a qualità e genuinità dei cibi, e così, come non lasciarsi tentare dai piccoli assaggi e dall'acquistare il pane di farina di castagne o il miele biologico, l'olio o il vino?

È arrivato il momento di ritornare. La fiera del turismo ci aspetta, mentre la breve visita in terra di lunigiana ci ha dato uno spunto per futuri viaggi un po' più approfonditi.

Cosa abbiamo imparato

A volte, nel raggiungere mete turistiche più blasonate, come in questo caso la Versilia o la costa ligure delle Cinque Terre, ci dimentichiamo che lungo il percorso ci sono regioni sulle quali bisognerebbe soffermarsi. Boschi, colline, pievi o meglio castelli che hanno una storia da raccontare, una storia meno conosciuta ma forse, proprio per questo, più affascinante.

Come arrivare

Sull'autostrada A15 della Cisa (Parma – La Spezia) uscire ad Aulla per visitare l'Abbazia di San Caprasio e il Castello di Terrarossa.
Per la Fiera TOUR.IT, uscire a Carrara e prendere la direzione per Marina di Carrara.

Anna


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