Eccoci pronti ad incontrare i nuovi amici del Camper Club La Granda. Ci eravamo sentiti più volte telefonicamente e via email, ma non avevamo ancora avuto l’occasione di incontrarci personalmente.
La proposta di questa volta era quella di trascorrere qualche giorno in Val Venosta, valle dell’Alto Adige e così diamo la nostra adesione a piede sicuro ad Alberto e Vitto, referenti della sezione del Triveneto. La mete sarebbero state Glorenza, Burgusio e Sluderno, mentre la data era fissata per uno dei fine settimana di novembre.
Glorenza
Glorenza è uno dei Borghi più Belli d' Italia. La sua storia è punteggiata da grandi battaglie, di cui ne sono testimonianza le spesse mura e le sette torri, e qui il tempo sembra essersi fermato. Stretti vicoli e pittoreschi portici danno un aspetto medioevale, edifici signorili con mura merlate si affacciano lungo i vicoli tortuosi, mentre fabbricati rurali ricordano di quando poco fa la città fosse in parte abitata da contadini e allevatori. Per quanto riguarda il mantenimento delle tradizioni, tradizione secolare ma ancora presente ai giorni nostri è quella del maso chiuso, di cui se ne trova traccia a Glorenza come in altre località dell’Alto Adige.
Il maso chiuso ha le sue origini nell'area germanica, e consiste nel tramandare la proprietà fondiaria, la casa e l'appezzamento, che è di proprietà della famiglia e non del singolo, da generazione a generazione al solo figlio primogenito maschio. Secondo quanto riportato dalla guida, questa tradizione è rispettata ancora oggi con solo qualche rivisitazione ed adattamento ai tempi moderni.
Vista panoramica su Burgusio |
Nella piazza principale del mercato, da dove partono le vie che conducono alle tre porte di accesso alla città, porta Malles, porta Sluderno e porta Tubre, i glorenzesi si radunano oggi come ieri in ristoranti e bar, e l’ambiente sembra essere famigliare. Noi passiamo ancora una volta tra palazzi dalle finestre decorate e stretti vicoli, fino a raggiungere il ristorante riservato per la serata. Siamo pronti ad assaggiare gustose prelibatezze tirolesi.
Abbazia di Monte Maria - Burgusio
Insieme al gruppo di camperisti, raggiungiamo con un pulmino l'Abbazia Benedettina di Monte Maria, una magnifica struttura che si innalza a 1340 metri di altezza e che è quindi ben visibile da lontano.
La giornata piovosa non valorizza l'imponenza del monastero, ma, appena entrati nel grande cortile, respiriamo un'aria mistica. Nel giro di poco, ci troviamo infatti coinvolti in una funzione religiosa in lingua tedesca che si sta svolgendo all’interno della chiesa.
La giornata piovosa non valorizza l'imponenza del monastero, ma, appena entrati nel grande cortile, respiriamo un'aria mistica. Nel giro di poco, ci troviamo infatti coinvolti in una funzione religiosa in lingua tedesca che si sta svolgendo all’interno della chiesa.
Un monaco ci accompagna nella visita alla cripta, la parte più importante di tutto il monastero che solitamente rimane chiusa durante l'inverno. In stile romanico-bizantino, è datata 1150 ed è la parte più antica di tutto il complesso monastico, mentre la chiesa è stata innalzata solo intorno al 1200.
Ciò che colpisce di più sono le raffigurazioni angeliche che ricoprono le volte della cripta e, scopriamo, sono state rinvenute di recente, nel 1980, quando è stato abbattuto il muro che divideva in due la cripta e sono state rimosse le sepolture dei monaci che occupavano parte dello spazio interno.
Finita la visita ci dirigiamo verso il Castello Coira.
Castel Coira è da generazioni abitato dai Conti Trapp che ne preservano l'ottimo stato degli ambienti interni ed esterni portandolo ad essere uno dei castelli meglio conservati di tutto l'Alto Adige.
Entrati nel cortile interno ci troviamo di fronte ad un loggiato a tre ordini e noi saliamo al primo piano dove il loggiato è sostenuto da colonne una diversa dall'altra decorate da altorilievi degli stemmi di famiglia. Un susseguirsi di raffigurazioni raccontano le favole di Esopo, rappresentano buffoni, animali, o figure fantastiche, mentre parte della volta è dipinta con l'albero genealogico delle ultime due famiglie che hanno abitato il castello: i Matsch e i Trapp. Tutto è ora al massimo splendore, ma il restauro che ha riportato alla luce ciò che nel 1770 era stato ricoperto da calce, è avvenuto solo nel 1990.
Entriamo e usciamo da splendide sale dove arredi autentici, pavimenti originali e soffitti a cassettoni decorano gli spazi con eleganza. Nella biblioteca, un enorme volatile imbalsamato colpisce l'attenzione: è l'otarda o fagianella, la cui traduzione in lingua tedesca è Trapp da cui deriva il nome della famiglia che abita attualmente il castello.
Usciti dalle stanze “abitabili”, entriamo nella grande armeria privata dove è raccolto un gran numero di armi e armature di tutti i tempi. Ne vediamo di piccolissime, come quella appartenuta ad un bambino della famiglia Matsch che partecipava a tornei per piccoli cavalieri, a grandissime come quella di 210 centimetri e 46 chili, appartenuta anch’essa ad un membro della famiglia Matsch.
La visita sta per terminare e tutti insieme percorriamo un breve tratto esterno dove veniamo attratti da un strano segno dipinto su portoncini e finestre che sembra una doppia V. A quanto pare rappresenta un tronco spezzato in tre volte, ma l'origine è purtroppo ancora sconosciuta.
La visita al castello è terminata e così torniamo al camper a prepararci per una splendida serata in compagnia. La meta di questa sera è di nuovo Glorenza, mentre il menu avrà diversi, ma altrettanto gustosi, piatti della zona.
Cosa abbiamo imparato
Con questo incontro abbiamo imparato ad apprezzare il “viaggiare in compagnia”. Cercare nuovi amici e trascorrere tempo con loro vuol dire trovare tante opportunità per scambiare esperienze, parlare e condividere emozioni. Si consiglia vivamente di entrare in questi club dove persone fortemente motivate si mettono in gioco per organizzare viaggi, week end, incontri in occasione di feste e sagre.
Noi nel Camper Club La Granda abbiamo trovato una realtà fortemente motivata e amici di ogni parte d'Italia con i quali abbiamo allacciato ottimi rapporti.
Come raggiungere l'area di sosta a Glorenza
Dall'autostrada A22 uscire a Bolzano sud e prendere per Merano percorrendo la superstrada Me-Bz.
Appena superato il ponte di accesso al paese girare stretto a sinistra e dopo 500 mt. si arriva all'area di sosta in via Lungo Adige.
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