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domenica 5 luglio 2015

TREZZO... NEL PARCO DELL`ADDA (30 Aprile - 3 Maggio 2015)

Gli amici di CamminareInCamper hanno pensato di ritrovarsi per il lungo ponte del primo maggio in uno dei Parchi Fluviali più conosciuti del nord Italia.
Già l'anno scorso abbiamo visitato il Parco del Mincio, ora siamo a Trezzo nel Parco dell'Adda.
Il punto di ritrovo per i numerosi camper che hanno aderito all'invito di Valter è nel grande Piazzale Giovanni Paolo II, nonché piazza del mercato cittadino a pochi passi dal centro.
Il mattino seguente al nostro arrivo una guida della Pro Loco ci attende per accompagnarci nella visita del territorio trezzese.
La passeggiata ci porta in collina all'interno di Villa Bassi, anche se ai cancelli d'ingresso un'insegna indica Villa Gina, in onore della moglie di Silvio Crespi che ne divenne proprietario nel 1915. La grande casa padronale, ora sede del Parco Adda Nord, domina dall'alto un'ampia area verde. Trezzo non è altro che un promontorio sul fiume e da questa altezza la veduta d'insieme è incantevole. La guida racconta che Paolo Bassi era il Podestà di Milano. Intorno alla metà dell'ottocento arrivò fin qui per investire in feudi e latifondi. 
Egli costruì la villa su un precedente edificio, rimaneggiandola nel corso degli anni, e dominando da un alto sperone di roccia i sottostanti navigli: il Martesana che segue il corso fino a Milano, il fiume Adda e di fianco il canale industriale Crespi. Quest’ultimo ci fa arrivare con l'occhio fino al villaggio Crespi con il Castello, dove passavano le vacanze estive la famiglia, i primi condomini operai, e le due alte ciminiere dei capannoni. Sotto di noi il Santuario della Concesa, che raggiungiamo da un cancello secondario attraversando in discesa un sentiero, una sorta di scorciatoia. Lì, ci attende Il Padre Priore del convento che personalmente ci fa da guida. Il Santuario della Divina Maternità è costruito lungo l'argine del canale della Martesana e nell'ampio piazzale si può vedere una fonte d'acqua che si dice miracolosa. Il Padre Priore facente parte dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi che qui vennero ad insediarsi per volere del Cardinale Monti, ci accompagna  all'interno della chiesa  e poi anche nella visita dei due chioschi, nell'antica sacrestia dove vengono custoditi antichi paramenti sacri. Lungo un corridio, ci indica un importante affresco del quattrocento recuperato da Padre Gerardo: la Madonna del Barcaiolo. Verso l'uscita, retrostante il convento, ci soffermiamo ancora per osservare il grande spazio dedicato agli orti e ai giardini molto ben curati, luoghi di meditazione e di preghiera per coloro che intendono riterarsi nel silenzio.
Un'ultima sosta prima di rientrare è Villa Cavenago. L'ampio parco c'invita ad entrare nella grande proprietà, davanti a noi questa bellissima villa patrizia del settecento. I Signori Cavenago non erano altro che medici e comprarono, a suo tempo,  il feudo di Trezzo. L'interno è riccamente affrescato e sono stati mantenuti i dipinti d'epoca, mentre gli arredi non sono originali della villa. Ora viene usata per banchetti e meeting.
Dopo aver pranzato ci attende un'altra interessante visita a Vaprio d'Adda. La passeggiata che facciamo tutti in compagnia  in centro ci fa scoprire numerose ville patrizie del sei-settecento, chiese e palazzi. Ma l'attenzione maggiore è rivolta a Villa Melzi D'Eril non solo per l'imponenza che domina dall'alto il Martesana, ma soprattutto perchè in essa soggiornò Leonardo da Vinci e dove qui potè studiare il corso del fiume Adda.
Proseguiamo fino ad arrivare alla Casa del Custode delle Acque
Un tempo era la “Casa Regia” dove un gestore aveva il compito di riscuotere i dazi di merci che transitavano lungo il fiume e nello stesso tempo di far funzionare al meglio il sistema delle acque. Ora ospita una galleria interattiva che ci ha fatto percorrere a ritroso nel tempo la storia del fiume e gli studi che Leonardo da Vinci ha voluto dedicare ad esso, fino ad arrivare nell'ultima sala dov'è conservata una copia del Codice Atlantico, raccolta di disegni preparatori, bozzetti, appunti del grande Maestro. Sicuramente è stata un'esperienza interessante per come è stata affrontata, anche se subito non capita, ma sicuramente molto coinvolgente. La giornata sta per volgere al termine senza però prima trovarci tutti in compagnia per gustare piatti locali in un ristorante di Trezzo.
Il mattino seguente ci attende ancora una guida della Pro Loco per accompagnarci ad una visita per le vie del centro storico fino ed arrivare al Villaggio Crespi. L'ingresso al centro avviene da Porta Santa Marta che è l'unica porta antica rimasta del borgo medioevale. Per la posizione strategica sul fiume e per ciò che esso ha dato alla città, Trezzo è ricca di palazzi e ville patrizie di nobili o signori che arrivarono da Milano sin qua per  vacanze, nonché per investire su feudi e terreni. Ora ciò che è rimasto è tutto ben conservato, come il Palazzo del Comune, dove nella Biblioteca  Alessandro Manzoni è stata inaugurata nel 2014 la “Quadreria Crivelli”, una roccolta di opere appartenute alla Famiglia Crivelli lungo un percorso museale. Noi non abbiamo potute visitarla in quanto, essendo sabato, la biblioteca era chiusa. La collocazione della villa è esemplare, all'interno di un grandissimo giardino.
La passeggiata continua lungo il fiume fino ad arrivare al Villaggio Crespi Patrimonio dell'Unesco: “è stata esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa". Al di là di ogni spiegazione con questa motivazione si racchiude tutto ciò che si può dire della grande famiglia Crespi, industriali del XIX secolo. Arrivarono e acquistarono un appezzamento di terra lungo il fiume per poi sfruttare al meglio le sue acque e farle convogliare nell'azienda cotoniera. Ora il villaggio è ancora abitato e in gran parte dagli eredi di coloro che hanno lavorato nella azienda. Urbanisticamente esso ricorda i villaggi inglesi di fine ottocento, ed è da qui che si è ispirato il figlio di Crespi al ritorno dall'Inghilterra. All'ingresso vi è l'imponente scalinata che conduce alla chiesa e subito dopo inizia il lungo viale dove sono affiancate le villette degli operai con il suo bel giardino, tutte recintate e tutte uguali, in fondo quelle più grandi per i dirigenti d'azienda. Non mancava nulla nel villaggio, era autosufficente. Un mondo autonomo ma anche al di fuori di ciò che succedeva all'esterno. Il padrone dall'alto del suo castello provvedeva ai fabbisogni dei suoi dipendenti con scuole, medico, istruzione religiosa, e sepoltura. Si, perchè in fondo al villaggio c'è pure un cimitero. Anche qui, domina la grande tomba della famiglia Crespi. Vicino alle abitazioni la grande fabbrica e più in là il parco e il dopolavoro per il tempo libero.
La visita si conclude tutti in compagnia per un veloce panino sul prato e una bella passeggiata sul lungo fiume. A tratti ci fermiamo per ammirare opere di sbarramento, chiuse e passaggi d'acqua in un contesto storico racchiuso all'interno dell' Ecomuseo Adda di Leonardo. una sorta di museo diffuso su un percorso più ampio lungo il fiume.
Il pomeriggio pensiamo di trascorrerlo tutti insieme per una bellissima pedalata lungo la pista ciclabile dell'Alzaia sulla sponda destra del fiume che, dall'imbarcadero prosegue per ben undici chilometri  nel medio corso dell'Adda, dove le impronte di Leonardo hanno un significato importante. Dapprima il fiume segue parallelo alla ciclabile, poi la vegetazione è più fitta e anche il fiume ha dislivelli più significativi con rapide, scogli di sbarramento. Anche qui Leonardo studiava il moto delle acque, i problemi della navigazione e alcuni tratti di natura circostante il fiume vengono ritratti nelle sue opere. Durante il periodo in cui il Genio ha vissuto a Vaprio per ben due volte,come precettore del giovane Melzi, l'area e la natura circostante il fiume si è arricchita con segni tangibili di alta ingegneria. Seguendo tappe o postazioni informative ci fermiamo per osservare le centrali idroelettriche lungo il percorso. La Centrale A.Bertini del 1898 è la prima in Europa e la seconda al mondo dopo quella delle Cascate del Niagara per la potenza delle turbine. In essa è allestito anche un museo dell'elettricità.
Il nostro percorso ciclabile arriva fin sotto al ponte San Michele che collega Paderno a Calusco. Con un'unica campata di travi di ferro sostiene sette piloni di ferro per una impalcatura a due livelli di percorribilità: uno per le auto e uno per i treni. Esso si eleva sopra una gola del fiume Adda ad un'altezza di 85 mt. Alta ingegneria di fine ottocento  e inizio novecento.
Anche questa giornata è stata molto ricca culturalmente e per il giorno seguente ci aspetta la Navigazione sul fiume.  Prima di iniziare questa nuova escursione visitiamo quello che rimane del Castello Visconteo. Nell'ampio parco con alberi secolari e tra una fitta vegetazione vi è eretta la torre quadrangolare alta 42 mt, mentre sono parzialmente in piedi  mura esterne del maniero. C'incamminiamo nel parco sottostante dal quale si accede alla Centrale Idroelettrica Taccani, proprietà dell'ENEL. E' un immesso edificio ingegneristico in stile liberty che risulta in armonia con l'ambiente naturalistico circostante. In questa ansa del fiume Adda è stata studiata quest'opera di sbarramento per sfruttare l'impeto delle acque. All'interno della grande struttura è allestita in questi giorni una mostra collettiva. Tra dedali e gallerie sotterranee, vari artisti hanno esposto opere per una raccolta fondi a favore della ricerca. 
Ora, siamo pronti per salire sul traghetto che ci porterà lungo il fiume. Piano, piano la natura circostante la fa da padrone. In cigno ha trovato il suo habitat prediletto ed ecco che sta covando tra i cespugli come se non volesse essere disturbato. La vegetazione s'infittisce e a pelo d'acqua vola l'airone cenerino, lo svasso maggiore  con i piccoli nati portati sul dorso dei genitori.
Le giornate sull'Adda sono terminate e dopo aver salutato gli amici di sempre e quelli nuovi ritorniamo a casa appagati per questa meravigliosa avventura.

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