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sabato 12 novembre 2016

VIGNOLA – Festa dei ciliegi in fiore 1-2-3 Aprile 2016

Conoscevamo Vignola da tempo, ma il nostro desiderio era quello di poterla visitare nel periodo della fioritura dei ciliegi. L’occasione è arrivata quando l’Amministrazione Comunale si è dichiarata lieta di accoglierci e ci ha consigliato di consultare i camperisti di Vignola, riuniti nell’efficiente Camping Club dei Castelli, per tutto quello che riguardava l’organizzazione dell’uscita stessa. Ci è parsa subito una buona opportunità per esplorare insieme a loro questa terra emiliana ricca di storia di Signorie e di uomini che, con le loro idee sempre innovative, hanno lasciato un segno profondo nella nostra Italia.

Vignola è un comune che si estende su un piccolo territorio, ma è molto conosciuto per la grande produzione di ciliege, seppure anticamente erano i vigneti a coprire queste terre! La prima ciliegia era la Moretta di Vignola, piccolina e dolcissima. Ora molte sono le qualità che si trovano sul mercato ed è sempre una grande festa quando i ciliegi si coprono di fiorellini e colorano di bianco le vallate e i giardini. E' l'inizio della primavera ….
Dopo essere arrivati nell'ampio parcheggio immerso nel verde, messo a disposizione dal club di camperisti locali, ancora una volta abbiamo potuto conoscere nuovi amici arrivati da lontano e con loro abbiamo condiviso l'esperienza di questi tre giorni.
Grazie a Giancarlo, un camperista vignolese doc, abbiamo passeggiato ascoltando le  storie antiche e  recenti  della città.
Il sabato mattina raggiungiamo il Teatro Ermanno Fabbri.
Anche qui, come in altri luoghi, la strada racconta.... su  pietre pavimentali leggiamo  frasi di uomini dello spettacolo che sono state trascritte per trasformare l'ambiente in uno scrigno a cielo aperto che ci fa conoscere l'arte in ogni suo aspetto.
L' MCM non è altro che l'acronimo di Museo del Cinema Marmi allestito all'interno di questo Teatro, un tempo cinema di paese, che poi la modernità ha portato alla chiusura.
La Famiglia Fabbri acquisì l'immobile dal comune di Vignola, dopo un appalto pubblico, trasformandolo in un teatro ipertecnologico.
Una grande macchina da presa di epoca passata invita all'ingresso nelle sale dove sono esposti molti reperti cinematografici, che Antonio Marmi ha raccolto durante la sua vita. La collezione è molto ricca di macchine, strumenti che precedono le prime proiezioni dei fratelli Lumière, ma anche oggetti personali, come il “famoso” cappello di Federico Fellini. E' sicuramente un museo curioso  e coinvolgente, che trasmette la passione di un uomo innamorato del cinema.  Tutte le attrezzature cinematografiche  esposte sono state  ripristinate e sono tutte perfettamente funzionanti.

Usciti dal teatro raggiungiamo Villa Tosi Bellucci, sede dell'amministrazione comunale. All'interno di un ampio giardino con statua centrale proveniente da un'altra piazza di Vignola , la villa accoglie presso la torretta dell'Orologio, l' Acetaia Comunale. Nell'ingresso dell'immobile, riccamente affrescato, spicca lo stemma araldico: un tronco secco di gelso e stralci di vite con uva rossa. Una scala stretta “alla marinara” ci conduce fin alla torretta e qui, in una piccola stanza, alla temperatura ideale, caldo d'estate e freddo d'inverno, viene ospitato il prezioso aceto balsamico. L'insieme delle batterie è formato da botticelle costruite con  legni diversi: castagno, rovere, frassino, ciliegio e per tradizione ginepro. Sono tutte piccole e contengono il mosto proveniente da uve di trebbiano, lambrusco e lancellotta.
Il rappresentante della Consorteria di Spilamberto, con il suo emblema del tragno appeso al collo,  racconta di un procedimento molto accurato e meticoloso che si svolge nel tempo per arrivare con anni d'invecchiamento ad un aceto DOP, come dev'essere un aceto balsamico tradizionale. Dalle più grandi botti, chiamate badesse, si estrae la quantità che va a riempire la prima botticella e via via fino all'ultima. Un'altra batteria seminascosta e nettamente separata, raccoglie l'aceto balsamico di mele.
La visita è terminata e tutti ripercorriamo la via del ritorno per prepararci alla consueta passeggiata.

Nel pomeriggio il gruppo s'incammina per un tratto lungo il fiume Panaro, per poi risalire la collina di Vignola e ammirare dall'alto i lunghi filari di frutteti di ciliegi. Gruppi di borghi antichi ristrutturati, vie nascoste e ville poste a dominare la valle, s'incontrano prima di arrivare al Santuario della Madonna della Pieve. Molto amato dai vignolesi perché da sempre è la loro chiesa Madre, l'edificio risale ai tempi dei Longobardi e, dopo crolli e ricostruzioni, rimane di antico solo l'abside romanica. La passeggiata continua insieme all'amico Giancarlo che durante il percorso ci racconta aneddoti di vita del suo paese. Concludiamo  la serata  con una cena festosa preparata e consumata nella sede del Club vignolese, con piatti della cucina emiliana. E' un bel momento di aggregazione per i due gruppi che hanno molto in comune da condividere.
La domenica è la giornata della grande festa e il centro storico si anima ….
All'esterno delle mura spiccano due torri del 1400, mentre all'interno dell'ampia piazza ci apprestiamo a visitare Palazzo Barozzi e la Rocca.
Il palazzo signorile è collocato dove un tempo c'era l'antico borgo di Vignola. La famiglia Contrari, che ebbe in concessione il feudo dagli Estensi di Ferrara,  pensò di costruire una nuova residenza fuori dalla rocca dando l'incarico all'architetto Barozzi per la progettazione. Giancarlo ci racconta le vicissitudini , anche un po' romanzate, del palazzo e delle famiglie che negli anni si sono succedute, fino ad arrivare ai giorni nostri. L'attuale proprietario dell'immobile non è altro che la Parrocchia dei SS. Nazario e Celso di Vignola. Successivamente al corpo centrale del Palazzo, intorno alla seconda metà del 1500, sono state costruite due strutture laterali che abbracciano l'ampio giardino. Lo scopo era di inserire all'interno dell'ala sud-ovest una scala per raggiungere le sale del primo piano.
La scala a chiocciola a struttura elicoidale autoportante è unica nel suo genere e l'effetto che tutti noi abbiamo nel percorrerla è straordinario. Mano a mano che saliamo ci rendiamo conto della maestosità e dell'ingegno che il Barozzi ha avuto nell'idearla. E' come essere dentro un'opera d'arte, noi partecipi e protagonisti di un grande evento. Meravigliosa emozione! Usciti dal palazzo attraversiamo piazza Contrari per incamminarci sotto la loggia dell'antico mercato dove un'antica meridiana del 1800 ci colpisce per la sua particolarità. La guida ci attende per condurci all'interno della Rocca. Al pianoterra, dove si svolgeva la vita pubblica della corte, affreschi di stemmi e imprese raccontano  numerose vicende delle famiglie che nei secoli hanno abitato il castello. Ma lo stemma dei Contrari padroneggia ovunque: l'aquila e il fuso, come anche dipinti curiosi di bimbi disegnati “contrari”. Nel piano nobile la famiglia svolgeva la propria vita privata per cui le rappresentazioni richiamano disegni di dame, colombe, o cani da caccia. La Rocca è un'intricato susseguirsi di saloni e stanze dove la quotidianità dei signori conviveva con la vita militare dell'esercito. Ecco che torri e rocchette difendono il castello da assalti esterni. Un camminamento di ronda originariamente scoperto con code di rondine, collega le torri e ospitava le guarnigioni. Non può certo mancare la Cappella con affreschi anonimi della vita di Cristo dopo la morte.
Uscendo dal castello spicca proprio di fronte a noi la bella Torre Nonantolana .
Era il mastio della rocca e seppur risalente al tredicesimo secolo è stata elevata più volte e i
rimaneggiamenti sono visibili ancora oggi. Da un'attenta osservazione possiamo vedere che essa era riccamente dipinta con colori vivaci ora visibili solo in alcuni punti.
La mattina volge al termine e lungo viale Mazzini è allestito il mercato floreale, mentre all'interno del vecchio mercato gli stand attirano la nostra curiosità con i prodotti tipici locali. Tutti insieme ci fermiamo ad  assaggiare un burlengo ….una friabile pasta salata, accompagnata  da un buon bicchiere di lambrusco.
La domenica pomeriggio è allietata dalla sfilata dei carri addobbati da rappresentazioni i cui temi vanno dalla storia, alla mitologia alla leggenda. Bambini e adulti intrattengono con lanci di fiori, caramelle e gadget tutti quelli che partecipano al divertimento collettivo.
Gli amici del gruppo ritornano a casa sicuramente arricchiti di emozioni e contenti di aver conosciuto nuove realtà con cui confrontarsi. ...e al prossimo incontro

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